Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia a Firenze sembrava non volesse smettere mai. Chiara, con il cuore che le martellava nel petto, fissava l’orologio. Le 23:47. Mancavano tredici minuti all’inizio del concerto di Lorenzo, il pianista che ammirava da anni, e il suo incubo si stava materializzando. Aveva accettato di accompagnare sua nonna, Elsa, all’ospedale Santa Maria Nuova per un controllo urgente, promettendole che sarebbe tornata in tempo. Ma il dottore si era trattenuto, la visita era risultata più complessa del previsto e l’autobus, ormai, aveva smesso di passare. Il pensiero di perdere il concerto, di non sentire quelle note che le riempivano l’anima, era quasi doloroso quanto il pensiero di non essere stata presente per sua nonna. Aveva provato a chiamare amici e parenti, ma tutti erano lontani o già a letto.

Disperata, si ricordò del volantino che aveva visto affisso in un bar qualche giorno prima: Radio Taxi 24 Firenze, attivo giorno e notte. Con le mani tremanti, frugò nella borsa e ritrovò il numero. Il telefono squillò a vuoto per un’eternità che le sembrò tale, poi una voce calma e professionale rispose. Clara spiegò la situazione, velocemente, quasi senza fiato, sentendosi incredibilmente stupida a chiamare un taxi per un concerto anziché per un’emergenza vera e propria. L’operatore, però, non la fece sentire a disagio. Anzi, le assicurò che avrebbero mandato un’auto il prima possibile, tenendo conto del traffico e del maltempo.

L’attesa, seppur breve, sembrò infinita. Ogni goccia di pioggia che sbatteva contro i vetri della sala d’aspetto le ricordava i secondi che le scivolavano via. Poi, finalmente, le luci di un taxi giallo scavarono un varco nel grigiore della notte. Chiara corse fuori, sotto la pioggia battente, e salì a bordo. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, le chiese dove dovesse portarla. “Al Teatro Verdi, per favore, il concerto inizia tra pochissimo!” rispose, trattenendo il respiro.

L’autista conosceva bene la città e, nonostante il traffico, imboccò percorsi alternativi, evitando le zone più congestionate. Chiara, incollata al finestrino, guardava le luci sfocate della città che le sfrecciavano accanto, sentendosi per un attimo come in un film. L’autista, intuendo la sua agitazione, le tenne compagnia con qualche battuta e una rassicurante tranquillità. Arrivarono al Teatro Verdi alle 23:58. Chiara, con un sospiro di sollievo, diede la mancia all’autista, ringraziandolo sentitamente.

Corse all’interno del teatro proprio mentre l’orchestra stava prendendo posizione. Riuscì a sedersi in uno dei posti liberi rimasti, appena in tempo per le prime note del concerto. Le lacrime le rigavano il viso, non solo per l’emozione della musica, ma anche per la gratitudine. Senza l’intervento tempestivo di Radio Taxi 24, quel concerto sarebbe stato solo un sogno svanito. Quella notte, la musica di Lorenzo parlò al suo cuore in modo ancora più intenso, e con essa il ricordo di un servizio efficiente e affidabile, che le aveva salvato la serata.

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