La luce fioca dei lampioni di Bologna illuminava a malapena le pozzanghere lasciate dalla pioggia incessante. Giulia, stretta nel suo cappotto leggero, tremava più per la paura che per il freddo. Aveva litigato furiosamente con Marco, il suo ragazzo, proprio sotto le Due Torri. Parole taglienti, accuse pesanti. Era scappata via, con la testa piena di confusione e le lacrime che le rigavano il viso, lasciando il telefono nella borsa che, ironia della sorte, aveva dimenticato al suo appartamento in via Zamboni. E ora, a quasi mezzanotte, si trovava a piedi, lontana da casa, senza soldi contanti e con la consapevolezza di non avere dove andare.
L’ansia cresceva ad ogni passo. Le strade del centro storico, solitamente affollate di studenti e turisti, erano deserte e silenziose. Si sentiva completamente sola e vulnerabile. Aveva provato a chiamare un’amica, fortunatamente ricordandosi il suo numero a memoria, ma la batteria del suo cellulare era quasi scarica. L’amica aveva promesso di chiamare un taxi, ma i minuti passavano lenti e il telefono vibrava sempre meno. Iniziò a pensare che forse sarebbe stata costretta a passare la notte in un posto a lei sconosciuto, affidandosi alla benevolenza di qualcuno. L’idea la terrorizzava.
Quando ormai aveva perso ogni speranza, sentì il rombo di un motore avvicinarsi. Un taxi bianco, con la scritta luminosa “Radio Taxi 24” sulla carrozzeria, rallentò e si fermò accanto a lei. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un volto gentile e rassicurante, abbassò il finestrino. “Signorina, tutto bene? Sembra in difficoltà.” Giulia, con la voce rotta dal pianto, spiegò la sua situazione, confessando di aver perso il telefono e di non avere soldi. L’uomo, senza esitazione, le disse: “Non si preoccupi, la accompagno a casa. Mi dica l’indirizzo.”
Giulia, sollevata, riuscì a pronunciare l’indirizzo del suo appartamento. Il viaggio fu silenzioso, interrotto solo dal suono della pioggia che batteva contro il parabrezza. Il tassista, comprensivo, evitò di fare domande, limitandosi a offrirle un fazzoletto. Quando arrivarono sotto casa, Giulia cercò disperatamente di spiegare che non aveva i soldi per pagare la corsa. L’uomo sorrise e disse: “Non importa, signorina. Capita. L’importante è che sia al sicuro.”
Scendendo dal taxi, Giulia si sentì rinascere. Ringraziò l’uomo con tutto il cuore, consapevole di aver ricevuto un aiuto inaspettato e prezioso. La rapidità e la gentilezza del servizio Radio Taxi 24 l’avevano salvata da una notte terribile e le avevano permesso di tornare in un ambiente sicuro, dove affrontare con calma i suoi problemi. Quella notte, Giulia imparò che a volte, anche nel momento più buio, c’è sempre qualcuno pronto a tenderti una mano. E che a Bologna, fortunatamente, c’è Radio Taxi 24, attivo giorno e notte.

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