Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

La pioggia batteva implacabile sui tetti di Firenze, trasformando le strade in fiumi scuri e luccicanti. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, malediceva la sua distrazione. Era uscita di corsa dall’Accademia, con la testa ancora tra i marmi di Michelangelo, e si era dimenticata l’ombrello. Peggio ancora, aveva lasciato il cellulare in mostra, e ora, con un nodo allo stomaco, realizzava di non averlo più. L’appuntamento con Marco, il ragazzo conosciuto online che aveva conquistato il suo cuore con messaggi intelligenti e una passione per la poesia, era tra mezz’ora. Un appuntamento che aspettava da settimane, forse mesi. Senza telefono e senza un’idea di dove poterlo aver perso, era paralizzata dalla disperazione. Sarebbe stata costretta a dare buca, e con essa, forse, a perdere un’opportunità che sentiva unica.

Corse indietro sotto la pioggia, ripercorrendo i suoi passi, controllando ogni angolo, ogni panchina, ogni vetrina. Niente. Il panico cresceva ad ogni minuto che passava. Firenze, di solito accogliente e affascinante, le appariva ostile e ingigantita. Si sentiva piccola, indifesa, completamente persa. Pensò di chiedere aiuto in un bar, ma l’idea di dover spiegare la sua goffaggine a degli sconosciuti la bloccava. Si sentiva una stupida, rovinare tutto per una semplice dimenticanza. Il tempo continuava a scorrere, inesorabile, e l’immagine deluse di Marco la tormentava.

In un lampo di lucidità, ricordò un numero che aveva visto affisso in un negozio la settimana prima: Radio Taxi 24 Firenze. Un servizio attivo giorno e notte, promettevano, anche sotto il diluvio. Tremante, riuscì a comporre il numero con le dita intorpidite. La voce gentile dell’operatore la calmò immediatamente. Spiegò la sua disperata situazione, indicando approssimativamente la zona dove pensava di aver perso il telefono. “Cercheremo di arrivare il più velocemente possibile, signorina. Ci fornisca l’indirizzo del luogo dove deve recarsi”. Elena, sollevata, fornì l’indirizzo del caffè dove aveva appuntamento con Marco.

Meno di dieci minuti dopo, una familiare vettura bianca si fermò davanti a lei. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, si presentò come Giorgio. “Sali, signorina, la porto io. Non si preoccupi, qui a Firenze la pioggia non ci spaventa.” Durante il tragitto, Giorgio la ascoltò, offrendole parole di conforto e raccontandole qualche aneddoto sulla città. Elena si sentiva riscaldata, non solo dal riscaldamento dell’auto, ma anche dalla sua gentilezza. Arrivarono al caffè in tempi record, nonostante il traffico e la pioggia torrenziale.

Vide Marco seduto ad un tavolino, con lo sguardo perso fuori dalla finestra. Quando la vide arrivare, il suo viso si illuminò. Elena, ancora frastornata, gli raccontò del suo disastroso pomeriggio, omettendo solo il dettaglio della sua disattenzione. Marco le sorrise, stringendole la mano. “L’importante è che tu sia qui,” disse, con gli occhi che brillavano. Mentre si sedevano al tavolo, Elena si rese conto che, grazie alla tempestività e all’affidabilità di Radio Taxi 24 Firenze, non solo aveva salvato il suo appuntamento, ma aveva anche imparato una lezione preziosa: a volte, basta una piccola assistenza per trasformare una giornata di pioggia in un raggio di sole.

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