Elena strinse forte a sé la valigia. Erano le tre del mattino e si ritrovava abbandonata in una zona industriale desolata alla periferia di Bologna. Aveva seguito le indicazioni di un’amica, convinta che l’autobus notturno l’avrebbe lasciata nei pressi della stazione dei treni. Invece, si era ritrovata in un luogo buio e spettrale, illuminato solo dai neon intermittenti di qualche fabbrica abbandonata. Il telefono aveva poca batteria e il panico iniziava a serpeggiare. Doveva assolutamente prendere il treno per Firenze, fissato per le 6:00. Era un colloquio di lavoro importantissimo, l’occasione che aspettava da mesi.
La pioggia iniziò a cadere fine e insistente, appesantendo ulteriormente la valigia. Elena si sentì persa e disperata. Provò a chiamare l’amica, ma la linea era muta. Non sapeva cosa fare. Camminare in quella zona in piena notte le sembrava una follia. Poi, le venne in mente una vecchia pubblicità di Radio Taxi 24, un servizio attivo giorno e notte. Afferrò il telefono, pregando che ci fosse ancora un po’ di carica. Digitando il numero, sentì il cuore battere all’impazzata. Al terzo squillo, una voce calma e professionale rispose. “Radio Taxi 24, Bologna, come posso aiutarla?”
Elena, con la voce tremante, spiegò la sua situazione. L’operatore, con grande empatia, la rassicurò e le chiese la sua posizione esatta. Non passò molto tempo, forse una quindicina di minuti che sembrarono un’eternità, quando vide due fari illuminare la strada. Un taxi si fermò accanto a lei. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un viso rassicurante, scese e le sorrise. “Signorina Elena? Salga, la porto alla stazione in tempo per il suo treno.”
Durante il tragitto, il tassista le raccontò qualche aneddoto sulla città, cercando di distrarla dalla paura appena passata. Arrivarono alla stazione con ampio margine. Elena ringraziò il tassista con tutto il cuore, pagò la corsa e corse verso il binario. Ce l’aveva fatta. Salì sul treno, si sedette e chiuse gli occhi. Ripensò alla sua disavventura e al servizio efficiente di Radio Taxi 24. Senza il loro intervento tempestivo, avrebbe perso il treno e, probabilmente, la sua grande opportunità. Bologna, da città ostile e spaventosa, si era trasformata, grazie a quel taxi, in un luogo di salvezza. Arrivò a Firenze carica di gratitudine e ottimismo, pronta ad affrontare il colloquio con la sicurezza di chi sa di aver superato un ostacolo insormontabile.

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