Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Federica stringeva le mani attorno alla tazza di tè fumante, sentendo il cuore martellare nel petto. Erano le quattro del mattino a Bologna, una Bologna umida e silenziosa, avvolta in una nebbia leggera che danzava sui vicoli deserti. Tra poche ore, alle otto precise, avrebbe dovuto presentarsi al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi per sostenere un colloquio cruciale: un posto da specializzanda in cardiochirurgia, il sogno di una vita, l’obiettivo per cui aveva sacrificato anni di studio. Peccato che, proprio quella notte, la sua vecchia Fiat 500 avesse deciso di abbandonarla, fumando e tossendo come un vecchio reduce di guerra, proprio davanti alla sua portone.

La situazione era disperata. I mezzi pubblici a quell’ora erano inesistenti e non conosceva nessuno in città disponibile a darle un passaggio. L’ansia le attanagliava lo stomaco, la prospettiva di perdere quell’opportunità le sembrava una pugnalata. Aveva provato a consultare diverse app di trasporto privato, ma senza successo. L’orario era proibitivo e la disponibilità scarsa. Le lacrime minacciavano di rigarle il viso, mentre pensava che forse, dopo anni di impegno e sacrifici, tutto stava per crollare a causa di un guasto meccanico.

In un momento di panico, si ricordò di un adesivo visto più volte sulle vetrine dei negozi in centro: “Radio Taxi Bologna 24 ore su 24”. Presa da un’ultima, disperata speranza, compose il numero. Rispose una voce calma e professionale, chiedendo l’indirizzo e la destinazione. Federica spiegò brevemente l’emergenza, sottolineando l’importanza di arrivare al Policlinico entro le otto. La voce la rassicurò, promettendo un taxi nel minor tempo possibile.

L’attesa sembrò un’eternità, ma in realtà non passarono più di dieci minuti. Un taxi bianco, perfettamente pulito, si fermò davanti al suo portone. L’autista, un signore sulla cinquantina con uno sguardo rassicurante, la salutò con un sorriso e la aiutò con la borsa. Durante il tragitto, percorrendo le vie silenziose della città ancora addormentata, l’autista, con discrezione, le raccontò aneddoti su Bologna, cercando di distrarla dalla tensione. Arrivarono al Policlinico con venti minuti di anticipo.

Federica scese dall’auto, sollevata e grata. Ringraziò l’autista con tutto il cuore, promettendogli che se mai fosse diventata un cardiochirurgo, si sarebbe ricordata di lui e del servizio impeccabile che le aveva permesso di realizzare il suo sogno. Pagò la corsa, si voltò verso l’ingresso del Policlinico e, con un respiro profondo, si incamminò verso il suo futuro. Sapeva che, grazie a Radio Taxi Bologna 24, aveva avuto una seconda шанс.

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