Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Il profumo di pizza fritta e salsedine impregnava l’aria tiepida di Napoli. Lucia, venticinquenne architetto, stringeva tra le mani il progetto finale della sua tesi, un elaborato complesso sulla riqualificazione del lungomare di Mergellina. Era tutto pronto per la presentazione al relatore, il professor Esposito, fissata tassativamente per le nove del mattino. Aveva passato la notte insonne a rivedere ogni dettaglio, convinta di avercela fatta. L’emergenza, però, era un’altra: la sveglia non era suonata.

Si era accorta dell’ora alle otto e mezza, il panico le aveva gelato il sangue nelle vene. Abitando a Vomero, la strada per l’università, in piena ora di punta, sarebbe stata un incubo. Aveva provato ad affittare uno scooter elettrico, ma l’app le segnalava un’indisponibilità generale. Il bus? Impensabile, avrebbe impiegato almeno un’ora, e la palestra dove si teneva la presentazione era lontana da qualsiasi fermata comoda. Disperata, ricordò uno spot radiofonico sentito la sera prima: Radio Taxi 24, attivo giorno e notte, qualsiasi tragitto, massima efficienza.

Con le mani tremanti digitò il numero sulla tastiera del telefono. Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Lucia, quasi singhiozzando, spiegò la situazione. L’operatore, senza alcuna esitazione, assicurò che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti. Nonostante la frenesia mattutina e il traffico, un’auto bianca, con il logo ben visibile, svoltò l’angolo della sua via alle 8:52. L’autista, un signore corpulento con un sorriso rassicurante, la salutò con un cenno del capo.

Durante il tragitto, l’autista, di nome Gennaro, conosceva ogni scorciatoia, ogni via alternativa per evitare il caos cittadino. Parlò con Lucia con una dolcezza paterna, cercando di tranquillizzarla e, con un tocco di humour napoletano, alleggerendo la sua ansia. “Ma nun se faccia prendere dal panico, guagliò – le disse, sorridendo – a Napule, se arriva, arriva!”. Arrivarono a destinazione alle 8:57. Lucia, un po’ spettinata ma con il progetto saldamente in mano, saltò fuori dall’auto, tirando fuori i soldi per la corsa.

Riuscì a presentare la tesi in tempo, con il professor Esposito che, seppur con un’alzata di sopracciglio per il suo aspetto affannato, si mostrò soddisfatto del suo lavoro. Dopo la presentazione, Lucia chiamò di nuovo Radio Taxi 24, questa volta per ringraziare l’operatore e Gennaro. Aveva imparato una lezione importante: a volte, anche nella città più caotica e imprevedibile, un servizio efficiente e affidabile poteva fare la differenza tra un disastro annunciato e un traguardo raggiunto. E, soprattutto, aveva scoperto l’importanza di un sorriso napoletano al momento giusto.

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