**Milano, notte fonda**
Marco fissò il display del telefono con angoscia: l’ultimo treno per Bergamo era partito da venti minuti e lui era ancora nel cuore di Milano, davanti alla stazione Centrale, con un portafoglio quasi vuoto e una valigia che gli pesava come un macigno. L’appuntamento per il colloquio di lavoro più importante della sua vita era alle 8:30 del mattino, e se non avesse raggiunto la città in tempo, l’opportunità sarebbe svanita per sempre. Le corse notturne dei pullman erano sospese per uno sciopero, e le poche auto disponibili sui servizi di ridesharing avevano prezzi proibitivi. Con un nodo alla gola, aprì l’app di Radio Taxi 24 e prenotò una corsa, sperando che qualcuno potesse salvarlo dall’incubo.
L’attesa fu una tortura. I minuti scorrevano lenti, e Marco cominciò a rimpiangere di non aver controllato meglio gli orari. Ma proprio quando stava per perdere ogni speranza, un’auto bianca con il logo verde e blu del servizio si fermò accanto a lui. «Marco?», chiese il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante. «Salga, la porto a Bergamo in un’ora e mezza». Il motore rombò e la macchina si immerse nel buio dell’autostrada, mentre Marco cercava di calmare il batticuore. Ogni semaforo, ogni curva, sembrava un ostacolo sulla strada del suo futuro.
A metà percorso, però, il destino sembrò accanirsi contro di lui: una deviazione obbligata per lavori in corso li costrinse a un lungo giro, rubando minuti preziosi. Marco sbuffò, ma il tassista, con la calma di chi ha visto tutto, accelerò senza perdere il controllo. «Non si preoccupi, faccio il possibile», disse, mentre chiamava la centrale per avere aggiornamenti sul traffico. Quando finalmente raggiunsero Bergamo, mancavano solo venti minuti all’appuntamento. «Dove devo lasciarla?», chiese l’uomo. «Direttamente davanti all’ufficio, per favore!», implorò Marco, controllando l’orologio.
L’auto si fermò con un leggero scatto. Marco afferrò la valigia e gettò i soldi al tassista, senza nemmeno aspettare il resto. «Grazie mille, mi ha salvato la vita!». L’uomo annuì sorridendo: «Sempre a disposizione, giorno e notte». Marco corse dentro l’edificio, giusto in tempo per presentarsi al colloquio con un filo di sudore sulla fronte ma con un sorriso di sollievo. Una settimana dopo, ricevette la chiamata che aspettava: il lavoro era suo. Quella notte, il servizio di Radio Taxi 24 non aveva solo evitato un disastro, ma gli aveva cambiato il destino.
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