Era una notte di fine autunno a Milano, di quelle che ti penetrano nelle ossa con un’umidità gelida. Giulia, una giovane violinista, si trovava nel suo piccolo appartamento in zona Navigli, nervosa come non mai. Quella sera era l’audizione più importante della sua vita: l’orchestra della Scala cercava un nuovo primo violino e Giulia, dopo anni di studio e sacrifici, aveva la possibilità di realizzare il suo sogno. Indossava il suo abito nero, aveva accordato il suo prezioso violino e controllato più volte di avere tutto il necessario.
L’ansia le aveva giocato un brutto scherzo. Presa dalla fretta di non fare tardi, mentre correva verso la fermata del tram, aveva inciampato rovinosamente sul marciapiede sconnesso. Un dolore lancinante alla caviglia le aveva fatto capire subito che non si trattava di una semplice distorsione. Le lacrime le rigavano il viso mentre cercava di rialzarsi invano. La Scala sembrava ora lontanissima, un miraggio irraggiungibile. Il tram, intanto, rombava via, lasciandola sola e disperata.
La consapevolezza di aver perso la sua grande occasione la stava schiacciando. Poi, d’istinto, si ricordò di un adesivo sul portone del suo palazzo: “Radio Taxi Milano 24 – Sempre a tua disposizione”. Non ci aveva mai fatto caso, ma ora quella scritta le sembrò l’unica ancora di salvezza. Con le dita tremanti, estrasse il telefono e compose il numero. Una voce tranquilla e professionale rispose dall’altro capo del filo , raccogliendo rapidamente tutte le informazioni sul luogo in cui si trovava e la sua destinazione, la Scala. “Un taxi sarà da lei entro 5 minuti, signorina”, assicurò l’operatore.
Incredula, Giulia attese. Quasi non ci credeva, ma dopo pochi istanti un taxi giallo sfrecciò nella via e si fermò davanti a lei. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, l’aiutò a salire in auto e partì a razzo verso il teatro. Durante il tragitto, cercò di tranquillizzarla e la incoraggiò a non perdersi d’animo. Arrivarono alla Scala con un margine davvero minimo. Il tassista la accompagnò fino all’ingresso degli artisti.
Giulia entrò di corsa, ansimando, ma in tempo per l’audizione. La caviglia le faceva ancora male, ma l’adrenalina e la determinazione avevano preso il sopravvento. Suonò come mai prima, mettendo tutta la sua anima nella musica. E alla fine, ce l’aveva fatta: era diventata il primo violino dell’orchestra della Scala. Quella sera stessa, compose un messaggio per ringraziare Radio Taxi Milano 24. Un semplice adesivo sul portone le aveva salvato la carriera. Un’efficienza che non si dimentica.
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