La pioggia a Firenze era una cortina grigia e incessante, una di quelle che ti penetra nelle ossa e ti fa rimpiangere l’estate. Lucia, avvolta in un cappotto leggero che ormai era più zuppo che protettivo, stringeva al petto la cartella universitaria. Aveva lasciato l’ultima sessione di studio in biblioteca più tardi del previsto, persa a rileggere appunti di filosofia medievale che sembravano danzare davanti ai suoi occhi stanchi. Era l’esame più importante del semestre, quello che avrebbe decretato la sua ammissione alla specialistica e, per un attimo di distrazione, si era lasciata assorbire dalle argomentazioni di Tommaso d’Aquino. Ora, a quell’ora tarda, si pentiva amaramente di quella dedizione.
La stazione di Santa Maria Novella era deserta e gelida. Lucia aveva promesso a sua nonna, ricoverata in ospedale per una caduta, che l’avrebbe raggiunta in taxi appena finita di studiare. Non voleva farla aspettare sola, soprattutto in quelle condizioni. Aveva provato a chiamare un taxi tramite un’app, ma la disponibilità era assente, segnalando tempi di attesa superiori a un’ora. La nonna era preoccupata, Lucia lo sapeva. Ogni minuto era prezioso. Il panico cominciava a serpeggiarle dentro, rendendo ancora più pesante il peso della pioggia e della responsabilità.
Disperata, si ricordò di un numero che aveva visto in un volantino appeso in un bar vicino all’università: Radio Taxi 24 Firenze. Senza pensarci due volte, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Spiegò la sua situazione, l’urgenza di raggiungere l’ospedale Santa Verdiana e la sua posizione. L’operatore, con una rassicurante efficienza, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti. Lucia, incredula, attese tremante, scrutando la strada all’oscurità.
Dopo cinque minuti, le luci gialle di un taxi si fecero strada tra la pioggia battente. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso gentile, si presentò come Emilio. In pochi istanti, Lucia era al sicuro nell’abitacolo caldo e asciutto. Emilio, percependo la sua ansia, le parlò con tono pacato, rassicurandola sul traffico e sulla conoscenza dei percorsi alternativi. Durante il tragitto, la tenne aggiornata sulla distanza rimanente e le offrì una bottiglietta d’acqua.
Arrivarono all’ospedale in meno di quindici minuti. Lucia corse al reparto, trovando sua nonna che, nonostante l’affaticamento, le sorrise sollevata. “Sei arrivata al momento giusto, Lucia,” disse la nonna, stringendole la mano. “Mi stavo preoccupando molto.” Lucia, con il cuore pieno di gratitudine, abbracciò la nonna. Sapeva che senza l’intervento rapido e affidabile di Radio Taxi 24 Firenze, non sarebbe riuscita ad essere lì in tempo. La pioggia continuava a cadere, ma per lei il sole era tornato a splendere.
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