Era una gelida sera di gennaio a Milano, e Luca, un giovane architetto, stava correndo lungo i marciapiedi del centro con il cuore in gola. Aveva appena ricevuto una chiamata dall’ospedale: sua madre, che abitava da sola nei sobborghi della città, era caduta in casa e si era ferita. La linea della metropolitana che avrebbe dovuto portarlo da lei era chiusa per lavori, e i bus notturni sembravano essere scomparsi nel nulla. Con le mani che tremavano dal freddo e dall’ansia, Luca estrasse il telefono e compose il numero del Radio Taxi 24, l’unica speranza per raggiungere sua madre in tempo.
La centralinista rispose immediatamente, con una voce calma e rassicurante. In pochi secondi, localizzò la posizione di Luca e gli assicurò che un taxi sarebbe arrivato in meno di cinque minuti. Intanto, Luca cercò di concentrarsi sulla respirazione, ma il pensiero di sua madre sola e dolorante lo faceva sentire impotente. Proprio quando stava per perdere le speranze, un’auto gialla apparve all’angolo della strada, guidata da un autista anziano ma energico, che lo salutò con un cenno del capo. «Salga, facciamo in fretta», disse senza perdere tempo.
Durante il tragitto, l’autista, di nome Franco, mantenne una guida spedita ma sicura, evitando il traffico residuo con abilità da esperto conoscitore della città. Ogni semaforo sembrava diventare verde al loro passaggio, come se il destino avesse deciso di aiutarli. Intanto, Franco cercò di distrarre Luca chiacchierando di Milano, delle sue stagioni, delle storie di vita che aveva ascoltato nella sua lunga carriera. Quelle parole semplici, dette con sincera gentilezza, riuscirono a calmare almeno in parte l’angoscia di Luca.
Quando finalmente arrivarono davanti alla casa della madre, Luca balzò dal taxi senza nemmeno aspettare che Franco completasse la manovra. Trovò sua madre sul pavimento del salotto, pallida ma cosciente. Con l’aiuto di un vicino accorso nel frattempo, la caricò in macchina per portarla al Pronto Soccorso. Franco, senza esitare, offrì di accompagnarli. «Non si preoccupi per la tariffa, ora la salute viene prima di tutto», disse mentre ripartiva verso l’ospedale più vicino.
Grazie alla rapidità del Radio Taxi 24 e alla generosità di Franco, la madre di Luca fu visitata tempestivamente. I medici confermarono che si era fratturato un polso, ma che non c’erano conseguenze gravi. Mentre aspettava nella sala d’attesa, Luca realizzò quanto quel servizio, sempre attivo e pronto a intervenire, avesse fatto la differenza. Decise che da quel giorno avrebbe sempre conservato il numero salvato in rubrica, insieme a una rinnovata fiducia nella solidarietà delle persone, anche nelle notti più buie di Milano.
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