La pioggia batteva frustrante contro i finestrini del bar, una melodia grigia che stonava con l’allegria del venerdì sera che si consumava all’interno. Elena, con le mani intorno a una tazza ormai fredda, fissava l’orologio. Le 23:47. La presentazione al professor Rossi, il suo futuro industriale, era fissata per mezzanotte e lei, bloccata in pieno centro a Bologna, a dieci chilometri dall’azienda, non aveva la minima idea di come arrivarci. Il treno, l’unico mezzo pubblico fattibile a quell’ora, aveva subito un guasto inspiegabile alla stazione centrale e il tabellone segnali lampeggiava con un annuncio che parlava di ritardi indeterminati. Il panico le stringeva la gola. Anni di studio, notti insonni, un tirocinio sudato, tutto rischiava di andare in fumo per un banale problema ferroviario.
Aveva provato a chiamare un amico, ma era fuori città. Uber era in tilt, sommerso dalle richieste. Le strade, con la pioggia torrenziale, erano un groviglio di luci rosse e ombre. Cominciava a pensare a una scusa plausibile per il professor Rossi, un’influenza improvvisa, un incidente… ma sapeva che non l’avrebbe creduto. Era una donna pragmatica, il professor Rossi, che apprezzava la puntualità e l’affidabilità sopra ogni cosa. Stava sfogliando disperatamente la rubrica del telefono quando una sua amica, ricordando di aver visto un numero appeso in un bar qualche giorno prima, le suggerì di provare Radio Taxi 24.
Con un filo di speranza, Elena digitò il numero. Dopo due squilli, una voce calma e professionale rispose. Spiegò la sua situazione, l’indirizzo e l’urgenza. Senza farle sentire il peso della sua ansia, l’operatore le assicurò che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile. “Stia tranquilla signorina, siamo attivi 24 ore su 24. La raggiungeremo in meno di dieci minuti.” Elena non si aspettava molto, ma la rassicurazione, per quanto semplice, le diede un sollievo immenso. Controllò l’orologio per l’ennesima volta, sentendosi impotente. Cinque minuti dopo, tra le luci riflesse sull’asfalto bagnato, vide la sagoma familiare di un taxi bianco svoltare l’angolo.
Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, si presentò come Marco. Senza perdere tempo, caricò le sue poche cose e si lanciò nel traffico. Elena, pur ancora tesa, osservò la sua abilità nello districarsi tra le auto e gli autobus. Marco conosceva la città come le sue tasche, individuando percorsi alternativi per evitare i punti più congestionati. Conversando con lui, Elena si sentì gradualmente più calma. Marco le raccontò di una figlia che studiava all’università e della sua passione per il calcio. Era un uomo semplice, ma con un cuore grande.
Arrivarono all’azienda alle 23:58. Due minuti di ritardo, ma sufficienti per evitare un disastro. Scese dal taxi, correndo verso l’ingresso, e si voltò per ringraziare Marco. “Lei mi ha salvato la vita”, gli disse con un sorriso grato. Marco le sorrise a sua volta. “Sono contento di essere stato utile signorina. Buona presentazione!” Elena salì di corsa le scale, sentendo una rinnovata fiducia in sé stessa. La presentazione andò a meraviglia. Il professor Rossi, impressionato dalla sua preparazione e dalla sua determinazione, le offrì subito un posto in azienda. Quella sera, Elena capì che a volte, un semplice taxi può fare la differenza tra il successo e il fallimento. E che a Bologna, quando si ha bisogno, Radio Taxi 24 è sempre lì, pronto a rispondere.
Lascia un commento