Il profumo di pioggia e gelsomino impregnava l’aria di Roma, ma a Chiara quella sera non importava nulla del romanticismo che la città emanava. Era in ritardo, terribilmente in ritardo. La presentazione del suo progetto, a cui aveva dedicato mesi di lavoro, era tra soli trenta minuti e il treno per Firenze, quello cruciale, era appena partito senza di lei. Aveva controllato l’orario, era convinta di avere ancora tempo. Poi, un contrattempo nel suo appartamento: una perdita d’acqua in bagno, una chiave smarrita e un idraulico che le aveva dato appuntamento per il giorno dopo, come se avesse a che fare con una rottura da risolvere con calma.
Il panico la stava paralizzando. Quella presentazione era l’occasione della sua vita, l’opportunità di entrare nell’importante studio di architettura che sognava da sempre. Aveva provato a contattare i suoi colleghi, ma nessuno riusciva a raggiungerla a Firenze in tempo. Le lacrime le offuscavano la vista mentre frugava disperatamente nella borsa, alla ricerca di un appiglio. Ricordò allora un volantino che aveva visto qualche giorno prima, attaccato ad un palo della fermata dell’autobus: “Radio Taxi 24 – Roma. Sempre al tuo servizio, giorno e notte”.
Con le mani tremanti, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Chiara, tra singhiozzi, spiegò la situazione: la presentazione a Firenze, il treno perso, la disperazione. L’operatore, senza sminuire la sua angoscia, la rassicurò con competenza. Le comunicò che un taxi era già in viaggio verso di lei e che, sebbene il viaggio fosse lungo e costoso, l’autista avrebbe fatto il possibile per farla arrivare a Firenze in tempo. Le chiese anche se avesse bisogno di assistenza per i bagagli, un piccolo dettaglio che la colpì, dimostrando una genuina attenzione al cliente.
L’autista, un signore corpulento con un sorriso rassicurante, la trovò nel giro di pochi minuti. Nonostante il traffico caotico di Roma, e poi l’autostrada verso nord, guidò con maestria, mantenendo una velocità sostenuta ma sempre sicura. Chiara, seduta sul sedile posteriore, cercò di riordinare le idee, ripassando mentalmente la presentazione. Il tassista, intuendo la sua ansia, le offrì una bottiglietta d’acqua e una barretta di cioccolato, senza invadere la sua privacy. Ogni tanto, un incoraggiamento, un “Stia tranquilla, ce la faremo”.
Arrivarono alla stazione di Firenze con soli dieci minuti di ritardo. Chiara, sbalordita, pagò la corsa, ringraziando l’autista con il cuore colmo di gratitudine. Riuscì a intercettare il responsabile dello studio di architettura proprio mentre si preparava ad abbandonare la sala d’attesa. La sua presentazione, seppur frettolosa, ebbe successo. Quella sera stessa, ricevette una telefonata: aveva il lavoro. Tutto, pensò Chiara, era stato possibile grazie alla prontezza e all’efficienza di Radio Taxi 24, un servizio che, in un momento di disperazione, le aveva salvato il futuro.
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