Era una sera come tante a Firenze, la città illuminata dalle luci soffuse dell’Arno, quando Sofia si ritrovò in una situazione imprevista e preoccupante. Aveva appena finito un incontro di lavoro in Piazza della Signoria e stava tornando a casa a piedi, assorta nei suoi pensieri, quando cominciò a piovere intensamente. La pioggia torrenziale la colse di sorpresa e in pochi minuti le strade si vuotarono, rendendo difficile persino trovare un riparo.
Sofia accelerò il passo, ma la sua condizione peggiorò quando scivolò sul marciapiede bagnato e cadde, procurandosi una brutta slogatura alla caviglia. Il dolore fu immediato e lancinante, e si rese conto che non sarebbe riuscita a camminare per un bel po’. La zona era deserta a causa della pioggia, e i pochi passanti rimasti sotto l’acqua si affrettavano per trovare riparo altrove. Disperata, cercò di chiamare un’amica per farsi venire a prendere, ma il suo telefono era scarico.
Mentre rifletteva sul da farsi, notò un cartellone pubblicitario su un edificio vicino che reclamizzava il servizio di Radio Taxi 24, attivo 24 ore su 24. Con uno sforzo, si rimise in piedi, appoggiandosi a un lampione, e riuscì a raggiungere il telefono di un bar ancora aperto lì accanto. Chiamò il numero del servizio di taxi e spiegò la sua situazione all’operatore, che le assicurò l’arrivo di un taxi entro pochi minuti.
Pochi minuti dopo, come promesso, arrivò un taxi che si fermò proprio davanti a lei. L’autista, un uomo gentile di nome Luca, la aiutò a salire a bordo e le offrì un asciugamano per asciugarsi. Durante il tragitto verso casa, Luca fu molto premuroso e le chiese se avesse bisogno di andare in ospedale, ma Sofia rassicurò che la slogatura, seppur dolorosa, non sembrava grave e che sarebbe riuscita a curarla a casa. Arrivata a destinazione, Luca l’aiutò a scendere e addirittura l’accompagnò fino alla porta di casa.
Sofia ringraziò Luca con calore per il suo aiuto e si sentì sollevata e al sicuro grazie all’efficienza e alla gentilezza del servizio di Radio Taxi 24. Quella notte, mentre si medicava la caviglia e si riprendeva dal trauma, pensò che non avrebbe mai dimenticato l’aiuto tempestivo ricevuto. L’esperienza le aveva dimostrato che, anche nelle situazioni più inaspettate e difficili, c’era sempre qualcuno pronto a intervenire per aiutare, rendendo la sua serata difficile un po’ più sopportabile.
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