Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

La pioggia batteva incessante sui sampietrini di Bologna, trasformando via dell’Indipendenza in un fiume di luci riflesse. Anna, con il cuore che le martellava nel petto, si stringeva nella sua giacca leggera, terribilmente inadeguata per quella serata di novembre. Aveva avuto una discussione furiosa con Marco, il suo fidanzato, al vernissage del suo amico Luca, e ora, dopo averlo lasciato lì, con gli occhi lucidi e un nodo in gola, aveva realizzato di aver dimenticato il telefono a casa.

L’idea di dover camminare per chilometri sotto quel diluvio, con la certezza di non conoscere la strada per raggiungere la stazione, era paralizzante. Aveva un treno per Firenze alle 23:45, l’ultimo della serata, e doveva assolutamente prenderlo. Sua nonna, a cui era legatissima, non stava bene e l’ospedale l’aveva chiamata d’urgenza. Aveva promesso di esserci, di tenerle la mano, ma senza telefono si sentiva persa, tagliata fuori dal mondo. Disperata, si ricordò di un cartello visto qualche giorno prima, vicino alla piazza Maggiore: “Radio Taxi 24 – Sempre a tua disposizione”.

Sperando che fosse vero, si riparò sotto il portico di una bottega chiusa e scrutò il numero sul cartello, ormai quasi sbiadito. Dopo diversi tentativi, riuscì a comporre il numero con le dita intorpidite. Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Le spiegò la sua situazione, la sua perdita, l’urgenza di raggiungere la stazione. L’operatore, senza esitazione, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato nel minor tempo possibile. L’ansia, pur persistendo, si attenuò leggermente.

Pochi minuti, che le parvero un’eternità, e una berlina nera si fermò davanti a lei. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un “Buonasera, signorina, pronto per la stazione?” Il viaggio fu rapido e confortevole, l’autista si dimostrò comprensivo e attento, evitando le strade più trafficate a causa della pioggia. Anna gli raccontò sommariamente del suo imprevisto, e lui limitò a offrirle un fazzoletto e un consiglio: “A volte, anche nelle peggiori discussioni, si ritrova la strada per tornare a casa.”

Giunsero alla stazione con minuti di anticipo. Anna, nonostante la tristezza e la preoccupazione per la nonna, si sentì immensamente sollevata e grata. Salutò l’autista con un sorriso sincero, ringraziandolo per la sua puntualità e gentilezza. Mentre saliva sul treno, pensò a come, in una serata così disastrosa, l’efficienza e la disponibilità del Radio Taxi 24 le avessero permesso di non rinunciare ad una promessa importante, di essere al fianco della persona che amava di più. Un piccolo gesto, un servizio tempestivo, ma che aveva fatto la differenza.

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