La pioggia sferzava le strade di Bologna, trasformando Piazza Maggiore in uno specchio tremolante di luci riflesse. Elena, avvolta in un cappotto troppo leggero, stringeva la borsa al petto e controllava per l’ennesima volta l’orologio. Le 23:45. Il treno per Milano, l’importante colloquio di lavoro in programma per la mattina successiva, sarebbe partito alle 00:30. E lei era ancora bloccata in un pub del centro, con il cellulare scarico e il portafoglio inspiegabilmente vuoto.
Era stata una serata inaspettata. Un aperitivo con vecchi compagni di università, un bicchiere di troppo, e poi… il buio, il panico di rendersi conto di aver dimenticato il portafoglio a casa. Aveva provato a chiamare Marco, il suo fidanzato, ma il telefono era muto. La stazione era lontana, e tentare di raggiungerla a piedi sotto quel diluvio, con la prospettiva di perdere il treno che poteva cambiare la sua vita, le sembrava un’impresa impossibile. La disperazione cominciava a montare, annodandole la gola.
Ricordò di aver sentito parlare, qualche tempo prima, di un servizio di Radio Taxi 24 a Bologna, sempre attivo, anche nelle ore più piccole. Con le dita tremanti, si avvicinò al bancone e chiese al barista se poteva prestarle il telefono per un istante. Dopo una breve spiegazione, digitò il numero che ricordava a memoria. La voce gentile dell’operatore rispose subito. Espose rapidamente la sua situazione, cercando di non farsi sopraffare dall’ansia. La centralina accettò la richiesta, promettendo l’arrivo di un taxi in pochi minuti.
L’attesa sembrò un’eternità, ma finalmente vide le luci rosse del veicolo svoltare l’angolo. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un semplice “In stazione, signorina?”. Durante il breve viaggio, le chiese se stava bene e le offrì una bottiglietta d’acqua. Elena, sopraffatta dalla gratitudine, rispose solo con un flebile cenno del capo. Si concentrò solo sul ticchettio dell’orologio e sulla speranza di non aver perso la sua occasione.
Arrivarono alla stazione con soli dieci minuti di anticipo. Elena corse sul binario, con il cuore che le martellava nel petto. Salì sul treno all’ultimo istante, trovando il suo posto e respirando profondamente. Guardò fuori dal finestrino, mentre il treno si allontanava da Bologna, e sussurrò un silenzioso “grazie” a Radio Taxi 24. Senza quell’intervento tempestivo, non sarebbe mai arrivata in tempo al colloquio. Il pensiero la fece sorridere, mentre la pioggia continuava a cadere sulla città che lasciava alle spalle.
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