Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Luca aveva trascorso la giornata a Bologna per un colloquio di lavoro importante, l’occasione che aspettava da mesi. Quando finalmente uscì dall’ufficio, era già sera e il cielo si era tinto di viola. Si accorse troppo tardi che l’ultimo treno per il suo paese era partito da mezz’ora. Senza la macchina e con pochi euro in tasca, si sentì affondare nel panico. Doveva assolutamente tornare a casa: quella stessa notte avrebbe festeggiato il compleanno di suo padre, e mancargli sarebbe stato un disastro. Afferrò il telefono e, con le dita tremanti, compose il numero del Radio Taxi 24.

La centrale rispose immediatamente, con una voce calma e professionale. In pochi minuti, un taxi giallo e nero si fermò davanti a lui. L’autista, un uomo sulla cinquantina con gli occhi rassicuranti, sorrise: «Allora, dove dobbiamo andare?». Luca spiegò la situazione, aggiungendo che non sapeva se sarebbe riuscito a pagare tutto il viaggio. «Non ti preoccupare, sistemeremo tutto», disse l’autista, avviando il motore. Mentre la città scompariva dietro di loro, Luca guardò l’orologio: le 21:30. Se avessero fatto in tempo, sarebbe arrivato giusto per la torta.

A metà strada, però, il traffico si fece intenso per un incidente. Luca si morse le labbra, temendo il peggio. L’autista, senza perdere la calma, prese una scorciatoia attraverso stradine secondarie, guidando con un’abilità sorprendente. «Conosco Bologna come le mie tasche», disse, ridendo. Intanto, il telefono di Luca squillò: era sua madre. «Dove sei? Tutti ti stanno aspettando!». «Sto arrivando!», rispose, incrociando le dita. Quando finalmente svoltarono nella sua strada, il cuore gli balzò in gola: erano le 22:45, ma le luci di casa erano ancora accese.

Scese dal taxi, lanciando all’autista tutto quello che aveva in tasca. «Tenga, è quello che posso darle ora. La ringrazio tantissimo». L’uomo scosse la testa. «Guarda, tieni per la corsa e passa una bella serata con la tua famiglia. Buon compleanno a tuo padre!». Prima che Luca potesse protestare, il taxi era già ripartito. Corse in casa, dove tutti lo accolsero tra abbracci e risate. «Ce l’hai fatta!», gridò suo padre, stringendolo a sé. Quella notte, Luca capì che a volte un gesto generoso e un servizio efficiente potevano cambiare tutto. E da quel momento in poi, ogni volta che qualcuno gli chiedeva come muoversi in emergenza, rispondeva sempre: «Chiama il Radio Taxi 24!».

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