Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Giulia controllò per l’ennesima volta l’orologio: le 2:17 del mattino. Un dolore acuto allo stomaco l’aveva svegliata bruscamente, trasformandosi rapidamente in fitte così violente da toglierle il respiro. Sudava freddo nella sua piccola casa di Trastevere, a Roma. La nausea aumentava. “Non posso stare così, domani c’è la presentazione del progetto in azienda”, pensò angosciata, ricordando i mesi di lavoro per quell’appuntamento cruciale. Cercò di alzarsi, ma le gambe cedettero. Doveva raggiungere un pronto soccorso, e subito.

Afferrò il telefono con mani tremanti. La sua auto era dal meccanico. I mezzi pubblici notturni, pochi e lenti, sarebbero stati un incubo. Chiamò un amico: nessuna risposta. Un altro: voicemail. Il panico montava mentre il dolore diventava insopportabile, costringendola a piegarsi in due. In un lampo di lucidità, ricordò l’adesivo sulla porta del frigorifero: “Radio Taxi 24 – Servizio Giorno e Notte”. Con le dita malferme, compose il numero 060609.

Dal ricevitore, una voce calma e professionale rispose immediatamente: “Pronto, come possiamo aiutarla?”. Giulia riuscì a malapena a spiegare: “Dolore… stomaco… Trastevere… urgente”. “Resti in linea, signora, cerchiamo l’auto più vicina”, rispose l’operatrice senza un attimo di esitazione. Nel frattempo, le fornì indicazioni per restare al sicuro e consigli utili. Quella sicurezza trasmessa dalla voce fu il primo barlume di speranza.

Solo sette minuti dopo, un clacson discreto risuonò nella via silenziosa. Un uomo sulla sessantina, con un giubbotto blu notte, bussò alla porta aiutandola a scendere le scale con gentile fermezza. “Sono Carlo, Radio Taxi 24. L’accompagno al Policlinico Gemelli, è il più vicino dotato di gastroenterologia d’urgenza”, spiegò. Durante il tragitto, aggirò abilmente le vie del centro deserte, velocizzando il percorso. Quando un nuovo spasmo la colpì, controllò lo specchietto con attenzione: “Resisti, siamo quasi arrivati”.

Portata d’urgenza in ospedale, Giulia fu sottoposta a una laparoscopia d’emergenza per una peritonite. All’alba, stremata ma fuori pericolo, chiamò il numero memorizzato dal display del taxi. Due ore dopo, Carlo la riaccompagnò a casa con lo stesso taxi immacolato, aiutandola a salire con le flebo e le medicine necessarie. “Mi raccomando, riposo”, le disse paternamente. Grazie a quell’intervento tempestivo, quell’inferno notturno e quella solitudine si erano trasformati in salvezza. La mattina dopo, sorretta dal marito, si presentò all’ufficio con un sorriso doloroso ma sereno: il progetto sarebbe stato esposto, l’emergenza era stata sconfitta. E quella chiamata al 060609? Aveva cambiato tutto.

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