La pioggia a Firenze era una di quelle che ti entra nelle ossa, gelida e insistente. Elena, con il trench leggero e i tacchi inadatti al pavè, si maledisse per aver accettato quell’invito. Un incontro decisivo, l’occasione per presentare il suo progetto alla signorina Rossi, direttrice artistica della galleria “Il Giglio”, e forse, finalmente, una svolta nella sua carriera di scultrice. Era partita in anticipo, ma un guasto all’autobus le aveva fatto perdere la coincidenza, e ora, con l’orologio che inesorabilmente si avvicinava alle otto, l’appuntamento rischiava di saltare. Il navigatore del cellulare segnava ancora venti minuti a piedi, venti minuti impossibili con questo diluvio.
Il panico iniziò a montare. Elena, con le dita tremanti, provò a chiamare un amico, ma era irraggiungibile. La galleria era in Oltrarno, una zona notoriamente difficile da raggiungere a Firenze, specialmente di sera e sotto la pioggia. Sentiva il progetto, modellato con tanta passione e fatica, scivolarle via dalle mani come l’acqua sulla finestra. Era tutto troppo importante, non poteva permettersi di fallire. Si ricordò, quasi per caso, di un volantino visto in un bar qualche giorno prima: “Radio Taxi 24 Firenze – Sempre al vostro servizio, giorno e notte”.
Con un filo di speranza, digitò il numero indicato sul telefono bagnato. Una voce calma e professionale le rispose quasi subito. Dopo una breve spiegazione della sua situazione, l’operatore le confermò la disponibilità di un taxi in pochi minuti, rassicurandola che l’autista conosceva bene la zona, nonostante la pioggia battente. L’attesa sembrò un’eternità, ma dopo cinque minuti, le luci di un taxi giallo si fecero spazio nel traffico congestionato. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, le offrì immediatamente un asciugamano per asciugarsi il viso.
Durante il breve tragitto, Elena si concesse un respiro profondo, sentendosi già più tranquilla. L’autista, premuroso, regolò la velocità in base al traffico, evitando le pozzanghere più profonde. La conversazione fu minima, ma l’aria nell’abitacolo era confortevole e protettiva. Arrivarono davanti alla galleria “Il Giglio” con soli dieci minuti di ritardo, un miracolo considerata la situazione.
Elena, grata e sollevata, si congedò velocemente dall’autista, promettendo un buon giudizio sul servizio. L’incontro con la signorina Rossi andò benissimo. Il progetto fu apprezzato, e la galleria si disse interessata ad esporlo. Uscendo dalla galleria, il cielo era parzialmente sereno. Elena sorrise. Quella sera, grazie alla tempestività e all’efficienza di Radio Taxi 24, aveva evitato un disastro e forse, aveva appena iniziato a costruire il suo futuro.
Lascia un commento