Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia batteva incessante sui vetri del Caffè Gilli, a Firenze. Elena rivedeva l’orologio per la centesima volta: 23:47. Marco, il ragazzo che aveva conosciuto solo una settimana prima, le aveva promesso una sorpresa speciale per il suo compleanno. Una sorpresa che, a quanto pareva, sarebbe stata a Piazzale Michelangelo. Il problema era che il suo treno per Milano, l’ultimo della serata, partiva alle 00:30. Aveva calcolato tutto al minuto, ma un ritardo inaspettato sulla linea aveva trasformato la cena in una corsa contro il tempo. Aveva provato a chiamare Marco, ma il telefono squillava a vuoto, probabilmente isolato dal maltempo. Il panico iniziava a montare, l’idea di perdere il treno e di lasciare quella serata sospesa la paralizzava.

Erotta sola all’interno del caffè, Elena fissava le gocce che scivolavano via. Pensò a rinunciare, a tornare a casa e rimandare tutto a un’altra occasione. Ma lo sguardo di Marco, quando l’aveva invitata, e la promessa di qualcosa di speciale, erano troppo forti per lasciarle andare così. D’istinto, frugò nella borsa e tirò fuori un vecchio volantino ingiallito, dimenticato lì dopo un viaggio precedente: Radio Taxi 24 Firenze. Un numero verde, una promessa di servizio attivo giorno e notte. La speranza, un piccolo lumicino, riacquistò vigore.

Con dita tremanti, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Spiegò la sua situazione, la stazione di Santa Maria Novella, Piazzale Michelangelo, l’urgenza del treno. L’operatore, senza esitazione, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. “Sarà difficile arrivare in tempo, signorina,” le disse, “ma ci proveremo al massimo. Abbiamo un autista in zona che ha familiarità con il percorso”. Elena si sentì stringere il cuore, ma nelle parole dell’operatore c’era una sicurezza rassicurante. Fuori, la pioggia continuava a cadere, ma la prospettiva di un aiuto concreto la fece sentire un po’ meno sola.

Pochi minuti dopo, una berlina scura si fermò davanti al caffè. L’autista, un uomo corpulento con un sorriso gentile, le diede il benvenuto. “Piazzale Michelangelo, eh? Una bella serata per una sorpresa. Cercheremo di non farle perdere il treno, signorina.” La corsa fu un turbine di curve, semafori rossi ignorati (nei limiti del possibile, chiaramente), e una guida esperta che aggirava gli ingorghi notturni. L’autista, mentre accelerava, le raccontò di essere fiorentino di nascita e di conoscere ogni strada della città come le sue tasche. Elena, aggrappata al sedile, lo ascoltava a metà, con gli occhi fissi sull’orologio.

Arrivarono a Piazzale Michelangelo alle 00:12. Marco la stava aspettando, illuminato dalla luce fioca dei lampioni, con un piccolo mazzo di girasoli tra le mani. La sorpresa era semplice, genuina: un biglietto per un concerto della sua band preferita, il mese successivo. Elena, commossa, gli raccontò dell’imprevisto e dell’intervento salvifico del Radio Taxi 24 Firenze. Marco sorrise, “Grazie di cuore al tuo angelo custode su quattro ruote”. Presa per mano, corsero verso la stazione, arrivando giusto in tempo per salire sul treno. Mentre il convoglio si allontanava, Elena pensò che a volte, anche una semplice corsa in taxi poteva fare la differenza tra un compleanno rovinato e un ricordo indimenticabile.

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