Era una notte fredda di gennaio a Milano, e Sofia aveva appena finito il suo turno all’ospedale dove lavorava come infermiera. Era stanca, e l’idea di prendere l’autobus notturno per tornare a casa la angosciava: dopo una lunga giornata di lavoro, voleva solo riposare. Ma quel venerdì sera, il destino aveva altri piani. Mentre camminava verso la fermata, si accorse di essere seguita da un uomo che le metteva a disagio. Affrettò il passo, ma l’uomo fece lo stesso. Il cuore le batteva forte quando si ricordò del numero di Radio Taxi 24 che aveva salvato sul telefono qualche settimana prima. Con mani tremanti, compose il numero.
Mentre aspettava il taxi, l’uomo si avvicinò sempre di più, e Sofia cominciò a temere il peggio. Poi, come un angelo custode, una macchina gialla svoltò all’angolo con i fari accesi, dirigendosi verso di lei. Il conducente, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, le aprì la portiera. «Salga, signorina, la porto a casa», le disse. Sofia si gettò sul sedile, chiudendo gli occhi per un attimo mentre il taxi si allontanava. Quando si voltò, l’uomo era sparito nel buio.
Durante il viaggio, Sofia scoprì che il tassista, Marco, faceva quel lavoro da vent’anni e conosceva la città come le sue tasche. Le raccontò di aver aiutato centinaia di persone in difficoltà, dai turisti smarriti a chi, come lei, aveva bisogno di una via di fuga. Si sentì subito al sicuro. Ma quando erano quasi arrivati a casa, Sofia ricevette una chiamata dall’ospedale: una sua paziente, una ragazza con una grave allergia, aveva avuto una crisi e doveva essere trasportata d’urgenza in un altro reparto. «Posso tornare indietro?» chiese a Marco con voce tremante.
Senza esitare, Marco fece un’inversione e tornò verso l’ospedale a tutta velocità, evitando i semafori rossi grazie alla sua conoscenza delle strade. Nel frattempo, rassicurò Sofia, dicendole che tutto sarebbe andato bene. In dieci minuti erano di nuovo davanti all’ospedale, e Sofia corse dentro mentre Marco aspettava, pronto a riaccompagnarla a casa dopo l’emergenza.
Quella notte, Sofia rientrò finalmente a casa, stremata ma sollevata. La sua paziente era fuori pericolo, e senza l’aiuto di Marco non sarebbe riuscita ad arrivare in tempo. Prima di salutarli, Sofia strinse la mano al tassista e gli promise che non avrebbe mai dimenticato il suo gesto. Quando la porta di casa si chiuse alle sue spalle, sorrise: sapeva che, nel caos di Milano, c’era ancora qualcuno su cui poter contare. Radio Taxi 24 non era solo un servizio, ma una garanzia di sicurezza e affidabilità, giorno e notte.
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