Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Il profumo di piadina e salsiccia riempiva ancora l’aria di Bologna, ma per Elena, quella sera, aveva un sapore amaro. Aveva litigato furiosamente con Marco, il suo fidanzato, durante la cena per il loro anniversario. Parole taglienti, accuse lasciate in sospeso, un’atmosfera gelida che aveva trasformato la festa in un incubo. Era scappata via, con le lacrime rigando il trucco, rifugiandosi nella quiete della Basilica di San Petronio. Ora, a mezzanotte passata, si ritrovava sola, senza soldi contanti, il cellulare scarico e bloccata a quasi dieci chilometri da casa. L’ennesima lacrima le scivolò sulla guancia. Non sapeva come tornare.

L’autostazione era deserta, le luci al neon tremolavano debolmente. Aveva provato a chiedere aiuto a un passante, ma l’uomo, frettoloso, si era limitato a un’occhiata di disapprovazione prima di svoltare l’angolo. La disperazione iniziava a farsi sentire, come un nodo allo stomaco. Pensò a sua madre, che sicuramente era in pensiero. Cercò di riavviare il cellulare, sperando in un ultimo barlume di vita, ma lo schermo rimase spento. Poi, ricordò l’adesivo che aveva visto su un muro qualche giorno prima: Radio Taxi 24 Bologna, attivo 24 ore su 24. Non sapeva se fosse affidabile, ma non aveva alternative.

Con le ultime forze, frugò nella borsa e trovò un vecchio biglietto da visita di un’amica, con l’indirizzo. Lo mostrò all’addetto di una piccola tabaccheria aperta, implorandolo di aiutarla a chiamare Radio Taxi 24. L’uomo, con un moto di compassione, acconsentì. Dopo pochi squilli, una voce calma e professionale rispose. Elena, con la voce rotta dal pianto, spiegò la sua situazione, fornendo l’indirizzo della Basilica e l’indirizzo di casa. La centralinista la rassicurò, promettendo l’arrivo di un taxi in meno di dieci minuti. L’attesa sembrò un’eternità.

Finalmente, le luci di un taxi si fecero strada tra le case buie. Un uomo sulla cinquantina, con un sorriso rassicurante, scese dal veicolo. Elena gli spiegò di nuovo dove doveva andare, aggiungendo, con un filo di voce, che era una brutta serata. L’autista rimase silenzioso, semplicemente annuendo con comprensione. Durante il tragitto, mantenne un’atmosfera discreta, fornendo un fazzoletto pulito e offrendole un bicchiere d’acqua. Elena si sentì immediatamente più sicura.

Arrivata a casa, si sentì finalmente al sicuro. Salutò l’autista con un sorriso grato, pagando la corsa con la carta. L’efficienza e la professionalità del servizio Radio Taxi 24 avevano fatto la differenza, trasformando una notte di angoscia in un ritorno a casa tranquillo. Mentre chiudeva la porta alle sue spalle, promise a sé stessa che avrebbe chiamato Marco non appena si fosse ripresa. Forse, nonostante tutto, c’era ancora speranza. E sapeva, con certezza, che a Bologna, a qualsiasi ora del giorno e della notte, c’era sempre qualcuno pronto ad aiutarla.

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