Luca fissò l’orologio al polso mentre il sudore gli rigava la fronte: erano le 10:47 e il treno per Milano sarebbe partito da Bologna Centrale alle 11:15. “Devo farcela”, si disse, stringendo il biglietto tra le dita. Aveva atteso mesi quell’intervista di lavoro, un’opportunità unica per cambiare vita, ma un incidente sulla tangenziale aveva trasformato il suo viaggio in un incubo. L’autobus su cui era salito era rimasto bloccato nel traffico, e ora, con pochi minuti a disposizione, la stazione sembrava irraggiungibile.
Con le mani che tremavano, estrasse il telefono e digitò il numero del Radio Taxi 24, sperando in un miracolo. “Pronto, ho un’emergenza!”, esclamò non appena una voce rassicurante gli rispose dall’altra parte. In meno di due minuti, una berlina bianca accostò accanto a lui. “Salga, facciamo in tempo!”, lo incoraggiò l’autista, un uomo sulla cinquantina con gli occhi vispi. Luca saltò sul sedile posteriore e il taxi si immerse nel traffico, zigzagando con abilità tra le auto ferme.
Ogni semaforo sembrava una condanna, ma il tassista conosceva la città meglio di chiunque altro. “Lasci fare a me”, disse, prendendo una scorciatoia stretta tra due palazzi del centro. Luca tratteneva il fiato, con lo sguardo fisso sul display del telefono che scandiva i minuti rimasti. Quando finalmente la stazione apparve in lontananza, il cuore gli balzò in gola: mancavano solo cinque minuti alla partenza. “Grazie!”, gridò, pagando in fretta e furia prima di scattare verso i binari.
Corse come non aveva mai fatto in vita sua, superando i tornelli con un balzo e raggiungendo il treno mentre i cancelli iniziavano a chiudersi. Con un ultimo sforzo, si buttò dentro il vagone, ansimante ma felice. Dall’oblò, vide il taxi ancora fermo davanti alla stazione, l’autista che gli faceva un cenno di incoraggiamento prima di ripartire. Quell’uomo, quel servizio, gli avevano salvato la giornata.
Due settimane dopo, Luca ricevette la telefonata che aspettava: aveva ottenuto il lavoro a Milano. La prima cosa che fece fu cercare il numero del Radio Taxi 24 e chiamare per ringraziare ancora una volta quell’angelo del volante. “Senza di lei, non ce l’avrei mai fatta”, disse commosso. E mentre preparava le valigie per la nuova vita, ripensò a come un servizio semplice ma indispensabile avesse cambiato tutto, dimostrandogli che nelle situazioni più difficili, qualcuno è sempre pronto ad aiutare.
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