**Milano, notte fonda**
Luca fissava l’orologio sul cruscotto dell’auto con crescente angoscia: le 2:37. La macchina si era spenta all’improvviso, nel bel mezzo di viale Monza, lasciandolo in balia del freddo e del vento pungente di dicembre. Aveva provato a riaccenderla più volte, ma il motore non dava segni di vita. Si passò una mano tra i capelli, cercando di calmare la nausea. Il suo volo per Parigi, dove avrebbe firmato il contratto più importante della sua carriera, partiva da Malpensa tra meno di due ore. Senza quell’accordo, il suo studio di architettura sarebbe probabilmente fallito.
Tirò fuori il telefono con mani tremanti e digitò il numero di Radio Taxi 24, l’unico servizio che poteva salvarlo a quell’ora. Dopo appena due squilli, una voce rassicurante rispose: “Pronto, come possiamo aiutarla?”. Luca spiegò l’emergenza con voce concitata e l’operatrice, senza perdere tempo, gli assicurò che un taxi sarebbe arrivato in dieci minuti. Intanto, gli suggerì di accendere le quattro frecce e di mettersi al sicuro sul marciapiede. Quelle parole lo fecero sentire meno solo.
L’automobile gialla e nera apparve puntuale, come promesso. Il tassista, un uomo sulla sessantina con gli occhi gentili, aiutò Luca a caricare i bagagli e partì a tutta velocità verso l’aeroporto, zigzagando abilmente nel traffico notturno. “Non si preoccupi, signore. Conosco ogni scorciatoia di Milano”, disse sorridendo. Luca guardava il tempo scorrere sul cellulare, ma l’uomo guidava con una precisione da pilota, superando ogni semaforo e riuscendo persino a evitare un cane randagio che gli aveva tagliato la strada all’ultimo secondo.
Quando finalmente arrivarono al terminal, mancavano solo venti minuti alla chiusura dei cancelli. Luca pagò in fretta, lasciando una generosa mancia, e corse verso il check-in con il cuore in gola. Mentre il taxi si allontanava, ebbe un attimo di gratitudine per quel servizio che aveva trasformato il disastro in una semplice avventura. A bordo dell’aereo, seduto accanto al finestrino, sorrise pensando alla professionalità di quell’autista. Senza Radio Taxi 24, quella notte sarebbe finita in modo molto diverso.
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