La pioggia batteva incessante su Firenze, trasformando le strade in fiumi grigi. Anna, con le guance arrossate dal freddo e lo sguardo disperato, fissava il telefono spento. Era a una ventina di isolati dal Teatro del Maggio Musicale, dove suo padre, il suo idolo, stava per debuttare in un ruolo che aspettava da una vita. Aveva insistentemente provato a richiamare il suo ragazzo, Marco, che si era offerto di portarla, ma la linea era muta. Aveva aspettato invano l’autobus, cancellato a causa del maltempo. Le lacrime le rigavano il viso, mescolandosi alla pioggia. Mancavano dieci minuti all’inizio dello spettacolo e l’idea di perdersi un momento così importante le spezzava il cuore. Aveva promesso a suo padre che sarebbe stata lì, in prima fila, a sostenerlo.
Il panico iniziò a serpeggiare dentro di lei. Non conosceva bene Firenze, si era trasferita da poco da un piccolo paese e si sentiva completamente persa. Cercò disperatamente un taxi, sventolando le braccia ma le poche auto che passavano erano già occupate o troppo veloci per fermarsi. Cominciò a pensare al peggio, immaginando la delusione negli occhi di suo padre quando si sarebbe guardato intorno alla ricerca della sua figura nel parterre. La speranza stava svanendo rapidamente. Poi, ricordò un numero che aveva visto su un volantino in albergo: Radio Taxi 24 Firenze.
Con le mani tremanti, digitò il numero e aspettò, il cuore in gola. Dopo pochi squilli, una voce calma e professionale rispose. Spiegò la sua situazione, la sua voce rotta dall’emozione. L’operatore la rassicurò immediatamente, chiedendole la posizione esatta e promettendole di inviare una macchina nel minor tempo possibile. Anna si sentì immediatamente più sollevata, anche solo sentirsi ascoltata e compresa le diede la forza di resistere. Sembrava un’eternità, ma dopo cinque angoscianti minuti, vide le luci blu di un taxi illuminare la strada.
Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un “Buonasera signorina, cosa succede?” Anna, spiegandogli la sua emergenza, lo supplicò di accelerare. L’uomo, senza esitare, si lanciò nel traffico fiorentino con una guida esperta e sicura. La pioggia sembrava meno intensa, quasi come se anche l’atmosfera si fosse fatta complice della sua corsa. Ogni secondo contava.
Arrivarono al Teatro proprio quando le luci si stavano abbassando e la musica introduttiva iniziava a risuonare. Anna corse dentro, trovando il suo posto in prima fila giusto in tempo per vedere suo padre entrare in scena. Lo sguardo di quest’ultimo la incrociò e un sorriso radioso illuminò il suo volto. Soddisfatta, con le lacrime agli occhi, pensò a quanto fosse stata fortunata e a quanto fosse importante un servizio affidabile come Radio Taxi 24 Firenze, che le aveva permesso di vivere un momento indimenticabile.
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