Luca fissò l’orologio con preoccupazione: erano le 22:30 e il treno per Firenze sarebbe partito tra soli trenta minuti. Aveva un colloquio di lavoro fondamentale il mattino dopo e non poteva permettersi di perderlo. Ma l’autobus che doveva portarlo alla stazione non arrivava, e la fermata era deserta a quell’ora. Con il cuore in gola, tirò fuori il telefono e compose il numero del Radio Taxi 24, sperando in un miracolo.
“Dicono che arriverà un taxi in cinque minuti,” mormorò, stringendo la valigia. Intorno a lui, la città era avvolta nel silenzio, illuminata solo dai lampioni. Ogni secondo che passava sembrava un’eternità. Poi, finalmente, i fari di un’auto si avvicinarono: era il taxi, puntuale come promesso. “Stazione Santa Maria Novella, per favore, è urgente!” esclamò Luca, salendo a bordo.
L’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, annuì. “Ci penso io,” disse, accelerando con destrezza nelle strade semi-deserte. Mentre il taxi sfrecciava tra i vicoli del centro, Luca controllava nervosamente l’ora: 22:50. “Riuscirò a farcela?” chiese, senza nascondere l’ansia. “Nessun problema,” rispose l’autista, svoltando abilmente in una scorciatoia che Luca non conosceva.
Alle 22:55, il taxi si fermò davanti alla stazione. Luca pagò in fretta, ringraziando più volte, e corse verso i binari. Il treno era ancora lì, con le porte aperte. Un ultimo fischio, e partì proprio mentre Luca vi saliva. Si lasciò cadere sul sedile, tirando un sospiro di sollievo. Senza quel taxi, sarebbe stato costretto a rinunciare al colloquio.
Il giorno dopo, mentre usciva dall’ufficio con un sorriso soddisfatto – il lavoro era suo – Luca ripensò al servizio impeccabile del Radio Taxi 24. Decise di conservare quel numero tra i contatti preferiti. Non si sapeva mai quando avrebbe potuto servire di nuovo, magari per un’altra corsa che avrebbe cambiato la sua vita.
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