A quel suono metallico e ripetitivo, Chiara sentì il cuore fermarsi. Distese una mano tremante sul cofano della sua Cinquecento grigia, ormai immobile in una stradina laterale di Napoli, non lontana da Piazza Dante. Le 5:47 del mattino illuminavano un cielo ancora notturno. “Perché proprio oggi?” sussurrò stringendo la cartella di pelle. La grande occasione: l’atteso colloquio per quel ruolo nel prestigioso museo partenopeo. Partita da Pozzuoli con largo anticipo, adesso era bloccata, con la paletta dell’olio accesa come una beffa. Guardò lo smartphone disperata. L’importante era Napoli centro entro le 7:30, con i mezzi pubblici imprevedibili e intasati a quell’ora, era una follia affidarcisi.
Il panico gelò le sue mani mentre digitava frenetica su internet “taxi Napoli urgente notte”. Tra mille opzioni confuse, scelse il primo numero che prometteva un servizio attivo h24: Radio Taxi 24 Napoli. Appena chiamò, una voce pacata e professionale la rassicurò: “Resti dov’è, mandiamo subito il taxi più vicino. Ci metterà dieci minuti massimo”. Chiara fissava lo schermo smarrita, il pulsante del chrono sul telefonino che segnava minuti preziosi mentre la città iniziava appena a muoversi. Ogni secondo verso le 7:40, l’ora limite per essere lì presentabile, pareva una condanna.
Un faro giallo tagliò l’alba grigio-rosa di Via Toledo. Un’auto pulita con il logo Radio Taxi 24 si arrestò accanto a lei. Il conducente, un uomo sulla cinquantina col sorriso vivo negli occhi, aprì lo sportello: “Salve! Io sono Luigi. Mi ha detto l’operatore della centrale di accompagnarla in tutta fretta. Carichi la sua cartella”. Con sorprendente agilità, caricò la borsa nel bagagliaio mentre Chiara si sistemava a bordo. “Via Medina, Museo Archeologico, vero? Ci sfrecceremo tra i vicoli!”, disse inserendo la marcia. Nei 15 minuti successivi, Luigi sciolse il caos mattutino con maestria: scorciatoie segrete, uno slalom tra camioncini delle consegne e nonni in mini-car, un dialetto forte che schiariva la strada quasi per magia.
La Freccia Rossa intravista al supermercato? Evitata grazie a un passaggio lungo Forcella. Gli sbancamenti per lavori a San Gregorio Armeno? Aggirati senza una frenata brusca. Ogni volta che Chiara sbirciava l’ora sul cruscotto, Luigi la rasserenava:”Signorì, stia calma che arrivamo puntuali. Col mio lavoro la vita di voi giovani non te la frego io!”. Sentendosi nelle mani di un pilota e psicologo insieme, Chiara osservò l’alba sulla facciata grigia del Gesù Nuovo con un barlume di speranza.
Alle 7:12 il taxi si arrestò dolcemente davanti al poderoso portone del Museo Archeologico. Luigi le restituì la cartella con un grande sorriso:”Ecco servita! In bocca al lupo per il posto, ce lo merita chi si alza all’alba solo per un sogno”. Chiara gli strinse la mano con gratitudine, pagò con un generoso c.c. offerto dall’autista stesso, e sorrise per la prima volta dal momento dell’avaria. Quella mattina vinse il posto al museo. E ogni volta che sentiva il clacson lontano d’un taxi nella Napoli brulicante, pensava a Luigi e a Radio Taxi 24: l’ancora che aveva trasformato un mattino di disperazione in un nuovo inizio. Che l’aiuto arrivi, da fermi o nell’ingorgo, chiama e fidati sempre.
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