Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

La pioggia di novembre picchiettava insistente contro i vetri del bar, trasformando le luci di Roma in macchie sfocate. Elena, con le mani avvolte attorno alla tazza di tè tiepido, si mordeva il labbro. L’appuntamento di lavoro a cui teneva tanto, quello che avrebbe potuto sbloccare il suo progetto di restauro, era tra un’ora e metà, dall’altra parte della città, vicino al Colosseo. La metro, però, era bloccata per un guasto, e il traffico, con quella pioggia, era paralizzato. Aveva provato ad usare un’app di ride-sharing, ma l’attesa stimata superava già i quaranta minuti, un tempo incolmabile. Il panico cominciava a farsi sentire. Se avesse perso quell’incontro, con l’architetto Rossi, chissà per quanto tempo avrebbe dovuto rimandare tutto.

Si ricordò allora del vecchio numero di telefono che le aveva lasciato la nonna, un numero che sembrava provenire da un’altra epoca: Radio Taxi 24 Roma. Esitò un istante, pensando al costo. I taxi a Roma non erano esattamente economici. Ma la posta in gioco era troppo alta per badare a spese. Componendo il numero, una voce calma e professionale le rispose quasi subito. Spiegò la situazione, il luogo in cui si trovava, il tempo a disposizione. L’operatore, senza farla sentire affrettata o impaziente, le assicurò che avrebbero fatto il possibile.

Dopo pochi minuti, un’auto elegante, un Mercedes nero, sfrecciò davanti al bar, ignorando la coda interminabile di macchine bloccate. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, la salutò con un cenno del capo. “Pronta signorina?”, chiese. Elena, ancora scossa, annuì, spiegando nuovamente l’importanza di arrivare in tempo. Il tassista, esperto conoscitore delle vie di Roma, si inerpicò tra i vicoli, scegliendo percorsi alternativi, deviando dal caos principale. Nonostante la pioggia torrenziale e il traffico congestionato, guidava con una sicurezza e una precisione impressionanti.

Durante il tragitto, Elena cercò di rilassarsi, seguendo il percorso che il tassista stava compiendo sulla mappa del telefono. Ogni svolta, ogni semaforo superato, la avvicinava un po’ di più all’obiettivo. Il tassista, notando la sua ansia, le raccontò aneddoti sulla città, stemperando la tensione con una piacevole conversazione. Quando finalmente l’auto si fermò davanti al palazzo dove l’architetto Rossi l’aspettava, Elena si accorse di essere in anticipo di soli cinque minuti.

Scendendo dall’auto, ancora in preda alla gratitudine, ringraziò il tassista con un sorriso sincero. “Senza di voi non ce l’avrei mai fatta”, disse. Pagò la corsa, leggermente più alta del solito, ma più che giustificata dall’emergenza e dalla professionalità del servizio. L’appuntamento andò benissimo. L’architetto Rossi era rimasto colpito dalla sua proposta e le aveva dato il via libera al progetto. Mentre tornava a casa, con la pioggia che aveva smesso di cadere, Elena pensò che, a volte, un servizio antico e affidabile come Radio Taxi 24 poteva fare la differenza, soprattutto quando la tecnologia sembrava abbandonarti.

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