La pioggia cadeva a scrosci su Firenze, trasformando le strade acciottolate in rivoli lucenti. Sofia, con il cuore che le martellava nel petto, stringeva il telefono. Aveva promesso a nonna Emilia, ricoverata d’urgenza all’ospedale di Careggi, che le avrebbe portato il suo maglione preferito, quello di lana grossa che la nonna non si toglieva mai, neanche d’estate. Il medico le aveva detto al telefono che l’aveva chiesto ripetutamente, sentendosi sola e spaventata. Il problema era che Sofia si trovava dall’altra parte della città, in Oltrarno, e l’autobus, viste le condizioni meteo, era completamente paralizzato. L’orologio segnava le 23:47 e la speranza di trovare un modo per raggiungere l’ospedale si affievoliva a ogni minuto che passava.
Provò a chiamare amici e parenti, ma tutti erano fuori città o già a letto. La disperazione iniziò a montare. Nonna Emilia, una donna forte e indipendente, aveva sempre sostenuto di non aver bisogno di nessuno, ma Sofia sapeva quanto in realtà temesse la solitudine. Si ricordò allora del volantino che aveva preso qualche settimana prima, appeso al bar sotto casa: Radio Taxi 24 Firenze, attivo giorno e notte. Con le dita tremanti, compose il numero.
Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Sofia spiegò la situazione, la sua voce rotta dall’emozione. L’operatore, senza farla sentire in colpa per l’ora tarda o la pioggia torrenziale, le assicurò che un taxi sarebbe arrivato nel minor tempo possibile. Dopo pochi minuti, vide le luci rosse allontanarsi tra la nebbia. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, si presentò con un ombrello e l’aiutò a caricare in macchina una piccola borsa con il maglione e una tazza di tisana preparata con le sue mani.
Il tragitto, nonostante il traffico ridotto e la visibilità scarsa, fu sorprendentemente rapido. Il tassista conosceva bene la città e scelse percorsi alternativi per evitare le zone più congestionate. Durante il viaggio, Sofia cercò di riprendere fiato, ringraziando mentalmente l’efficienza del servizio. Quando finalmente arrivarono al Pronto Soccorso, erano le 00:22.
Sofia corse al letto della nonna, stringendola tra le braccia. Nonna Emilia, illuminata dalla luce fioca della stanza, sorrise vedendo il maglione. “Ah, Sofia, sei un tesoro,” sussurrò, stringendo il tessuto familiare tra le dita. Sofia si sedette accanto a lei, tenendole la mano, sapendo che quel piccolo gesto, reso possibile dall’intervento tempestivo di Radio Taxi 24 Firenze, aveva fatto la differenza in una notte difficile. La gratitudine verso quel servizio, e verso il tassista che l’aveva portata al più presto dalla sua amata nonna, era infinita.
Lascia un commento