La pioggia di Milano sembrava non volesse smettere, un diluvio persistente che trasformava le strade in fiumi oscuri. Sofia, con il cuore che le batteva a mille, controllava l’ora per l’ennesima volta: 23:47. L’audizione per il prestigioso corso di violino alla Scala era fissata per mezzanotte, e il suo taxi, prenotato con un’altra compagnia, non si vedeva da quasi mezz’ora. Aveva lasciato casa alle 22:00, con largo anticipo, ma il traffico e l’imprevisto mancato appuntamento del primo taxi la stavano proiettando verso il disastro. Sentiva le mani sudare e il respiro affannoso. Anni di studio, di sacrifici, riposti in quell’unica, cruciale performance. Non poteva permettersi di fallire, non poteva permettersi di non arrivare.
Ormai rassegnata, iniziò a frugare disperatamente nel telefono alla ricerca di una soluzione alternativa. Ricordò lo spot che aveva visto il giorno prima, un numero verde che prometteva taxi disponibili 24 ore su 24: Radio Taxi 24 Milano. Con la poca speranza che le rimaneva, compose il numero. Una voce calma e professionale le rispose quasi immediatamente. Spiegò la sua situazione con voce tremante, cercando di non cedere alle lacrime. L’operatore, senza farla sentire in colpa per la precedente prenotazione mancata, le assicurò che avrebbero mandato un taxi in meno di dieci minuti, nonostante il maltempo e l’ora tarda.
Il sollievo fu immediato, ma l’ansia non si placò del tutto. Ogni secondo scandiva la sua condanna, se il taxi avesse tardato ancora. Dopo otto interminabili minuti, le luci di un taxi giallo brillante apparvero nel riflesso bagnato della strada. Un uomo sulla cinquantina, con un sorriso rassicurante, scese dall’auto. “Signorina Sofia?” chiese, con un accento milanese marcato. Sofia annuì freneticamente, quasi incapace di parlare. “Salga, salga, che la Scala non aspetta!” disse l’autista, dimostrando una comprensione che le scaldò il cuore.
Il tragitto fu rapido, nonostante il traffico. L’autista, abilissimo, conosceva scorciatoie e vie alternative che sembravano un segreto custodito gelosamente. Parlava a Sofia con voce pacata, incoraggiandola e distogliendola dalla tensione. Le raccontò storie di musicisti che avevano iniziato come lei, di sogni inseguiti e di notti passate a provare. Arrivarono davanti al Teatro alla Scala alle 23:58. Sofia, sbalordita, gli diede un generoso compenso e corse verso l’ingresso, grata per l’intervento tempestivo.
Mentre entrava nel teatro, udì le prime note di un pianoforte che provenivano dalle sale prova. Aveva rischiato di perdere tutto, ma Radio Taxi 24 Milano le aveva restituito la speranza. L’audizione andò alla grande. Qualche settimana dopo, Sofia ricevette la lettera di ammissione. Ogni volta che vedeva un taxi giallo sfrecciare per le strade di Milano, le tornava in mente quella notte e ringraziava, silenziosamente, l’autista e l’efficienza di quel servizio che le aveva permesso di realizzare il suo sogno.
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