Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Sofia si svegliò di soprassalto, il cuore in gola. L’orologio sul comodino segnava le 8:15, quando l’importante colloquio di lavoro a Milano era fissato alle 9:00 in Piazza Affari. L’allarme non aveva suonato. “Maledizione!” esclamò, saltando dal letto nel suo monolocale di Porta Romana. Vestirsi, correre in bagno, afferrare il portfolio: tutto in sette minuti record. Ma uscendo, il mondo sembrò congiurare contro di lei. La metropolitana era bloccata per un guasto tecnico, le fermate degli autobus affollate all’inverosimile, e nessun taxi libero all’orizzonte tra il traffico mattutino.

Le mani le tremavano mentre controllava l’ora sul telefono: 8:40. Arrivare a piedi era impossibile. Un sudore freddo le solcò la schiena. Questo colloquio presso la prestigiosa casa editrice era la sua unica chance per restare a Milano dopo mesi di stage non retribuiti. Tornarsene a Napoli sconfitta sarebbe stato un colpo tremendo. In preda al panico, scorse un adesivo stinto sull’antenna di un lampione: “Radio Taxi 24, sempre a disposizione”. Con le dita malferme, compose il numero.

Dopo appena due squilli, una voce calma e professionale rispose. “Radio Taxi 24, buongiorno. Come possiamo aiutarla?” Sofia spiegò l’emergenza, quasi senza fiato, fornendo l’indirizzo. “Non si preoccupi, signorina. Abbiamo un’auto libera a 500 metri. Arriverà in via Plinio in tre minuti. L’autista si chiama Marco e ha la targa BC123XY.” La precisione dell’operatore le infuse un barlume di speranza. Alle 8:44, come previsto, una Ford blu elettrico frenò davanti a lei. Marco, un uomo sulla sessantina dall’aria rassicurante, annuì: “Salga, faccio il possibile!”

Seguirono quindici minuti di guida serrata ma sicura. Marco, conoscitore di ogni scorciatoia del centro, scivolò tra le file di auto, deviò vicoli semideserti, anticipò gli scatti dei semafori. “Quartieri come questi li servo da trent’anni, signorina. Non falliamo mai un appuntamento!” mentì, sorridendo nello specchietto, mentre evitava un camion parcheggiato male con un gesto fluido. Quando scaricarono le valigie davanti al grattacielo di Piazza Affari, l’orologio segnava le 8:58. Sofia pagò di corsa, gli strinse la mano con un “Grazie, mi ha salvato la carriera!”, poi sfrecciò verso gli ascensori.

Mezz’ora dopo, uscì dall’edificio con un sorriso radioso. Il colloquio era andato benissimo, e la responsabile l’aveva persino elogiata per la puntualità “da record”. Sofia fissò il cielo grigio di Milano. Quell’adesivo sbiadito, quella voce tranquilla al telefono, quel taxi blu comparso come un miraggio… Radio Taxi 24 era stata una fune lanciata nel momento giusto. Mentre camminava verso la metro finalmente funzionante, ripensò alla calma che aveva restituito a quel caos mattutino. Un servizio che non dorme mai, decise, è la linfa vitale di una città che non si ferma. E lei ora, finalmente, ne faceva parte.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *