La pioggia batteva incessante sui vetri del caffè Gambrinus, a Napoli. Elena, con le mani avvolte attorno alla tazza tiepida, fissava l’orologio. Erano le 23:47. Il volo di suo padre, rientrante da un lungo viaggio di lavoro in Brasile, era previsto per mezzanotte e trenta. Aveva promesso a sua madre, ricoverata d’urgenza in ospedale, che l’avrebbe accolto all’aeroporto di Capodichino. Il problema era che un’inaspettata ondata di maltempo aveva mandato nel caos il traffico di tutta la città. Ogni autobus sembrava fermo, i taxi in piazza erano spariti, inghiottiti dalla notte e dalla tempesta.
Il panico iniziò a crescere in Elena. L’idea di deludere sua madre, in quel momento così vulnerabile, le era insopportabile. Provò a chiamare un taxi tradizionale, ma la linea era sempre occupata. Cercò disperatamente su internet, scorrendo tra numeri di cellulari che non rispondevano e app con tempi di attesa biblici. Il tempo stringeva, ogni minuto sembrava un’eternità. Ricordò allora un volantino che aveva visto qualche giorno prima, lasciato sul parabrezza della macchina: Radio Taxi 24 Napoli, attivo giorno e notte.
Con le dita tremanti, digitò il numero. Una voce calma e professionale rispose quasi subito. Elena spiegò la situazione, la fretta, l’emergenza. L’operatore ascoltò pazientemente, rassicurandola che avrebbero fatto il possibile. Bastarono pochi minuti per comunicarle che un taxi era in arrivo, nonostante le condizioni del traffico. Nonostante lo scetticismo iniziale, nutrita da tentativi falliti, Elena sentì un barlume di speranza.
L’attesa, però, le parve interminabile. Finalmente, tra le luci sfocate della pioggia, intravide un taxi giallo sfrecciare a tutta velocità. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, si presentò come Gennaro. Senza perdere un istante, si lanciò nel traffico, destreggiandosi tra le auto ferme e le pozzanghere. Elena, aggrappata al sedile, controllava spasmodicamente l’orologio. Gennaro, esperto conoscitore delle vie napoletane, scelse percorsi alternativi, evitando le zone più congestionate.
Arrivarono all’aeroporto con soli dieci minuti di ritardo. Elena corse verso l’area arrivi, vedendo suo padre uscire dal gate, sollevato. Abbracciò il padre con la forza di chi aveva appena evitato un disastro e, con il cuore pieno di gratitudine, si voltò verso il taxi giallo in attesa. Radio Taxi 24 Napoli, con la sua tempestività e affidabilità, aveva fatto la differenza, trasformando un momento di angoscia in un lieto ricongiungimento. Il servizio, più di un semplice trasporto, si era rivelato un vero e proprio salvavita.
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