Radio Taxi 24

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**La corsa della speranza**

Era una fredda serata di novembre a Milano, e Marco, un giovane architetto, stava correndo lungo i marciapiedi bagnati di Piazza Duomo. Aveva appena ricevuto una chiamata dal suo migliore amico, Luca: sua madre, ricoverata all’ospedale Niguarda, aveva avuto un improvviso peggioramento. Marco sapeva che Luca, lontano per lavoro, non avrebbe mai perdonato se stesso se fosse successo il peggio e lui non fosse arrivato in tempo. Ma i mezzi pubblici erano fermi per uno sciopero, e le strade intasate dalla pioggia sembravano un labirinto invalicabile.

Con le mani che tremavano, Marco aprì l’app del **Radio Taxi 24** e prenotò una corsa urgente. In pochi minuti, una berlina bianca si fermò accanto a lui. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con occhi calmi, lesse la disperazione sul suo volto. “Dove devi andare?” chiese, e quando Marco gli spiegò la situazione, annuì senza esitare: “Salta dentro, facciamo in cinque minuti”. Mentre si lanciavano nel traffico, il conducente manovrava con una sicurezza impressionante, prendendo scorciatoie che solo chi conosceva la città poteva sapere.

Ad un semaforo rosso, Marco sbottò: “Non abbiamo tempo!”. Il tassista, invece di imprecare, sorrise e rispose: “Fidati”. Attivò il lampeggiante di emergenza e, dopo una veloce chiamata alla centrale, gli fu concesso di proseguire. I minuti si accorciarono, le strade si aprirono, e quando finalmente svoltarono davanti all’ospedale, Luca stava già aspettando all’ingresso, pallido. “Ce l’hai fatta”, sussurrò abbracciando Marco. La madre sarebbe stata operata immediatamente, ma almeno lui c’era.

Mentre Marco pagava la corsa, il tassista gli strinse la mano. “Spero che tutto vada bene. Noi ci siamo, giorno e notte”. Quella notte, Marco capì che a volte la salvezza arriva su quattro ruote, guidata da chi sa trasformare il panico in una corsa verso la speranza.

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