**Un aiuto nella notte a Roma**
Emma si guardò intorno, affannata, mentre la pioggia batteva forte sui sampietrini di Trastevere. Era sola, in una zona che non conosceva bene, e il suo telefono aveva appena smesso di funzionare. Mezzanotte era passata da un pezzo e l’ultimo autobus l’aveva vista correre invano verso la fermata, mentre si allontanava senza fermarsi. Doveva assolutamente tornare a casa: il giorno dopo aveva un esame all’università e non poteva permettersi di perdere tempo.
Mentre cercava riparo sotto un portone, una coppia si avvicinò e, vedendola in difficoltà, le suggerì di chiamare un Radio Taxi 24. “Sono veloci e affidabili, anche a quest’ora”, le dissero. Emma non aveva mai usato quel servizio, ma non aveva alternative. Si precipitò in un bar vicino, chiedendo al gestore di chiamarle un taxi. Con un sorriso rassicurante, l’uomo compose il numero e dopo pochi minuti arrivò una vettura gialla e nera.
Il tassista, un uomo sulla cinquantina dall’aria gentile, le chiese dove dovesse portarla. Mentre le gomme sfrecciavano sulle strade bagnate, Emma gli raccontò la sua serata: aveva incontrato degli amici dopo le lezioni, ma perdendosi nella vivace movida romana, aveva perso traccia del tempo e della strada di casa. “Non preoccuparti, ragazza mia, arriveremo in un lampo”, la tranquillizzò lui, accelerando con prudenza.
Grazie alle scorciatoie che solo un autista esperto conosceva, in venti minuti Emma si ritrovò davanti al suo portone. Pagò la corsa, ringraziando più volte il tassista che, prima di andarsene, le disse: “Ricorda, il nostro servizio è sempre attivo. Basta una chiamata e arriviamo, giorno e notte”. Quella frase le rimase in mente mentre saliva le scale, sentendosi finalmente al sicuro. Il giorno dopo, superò l’esame con facilità, ripensando con gratitudine a quel taxi giallo e nero arrivato nel momento perfetto.
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