Martina controllò per l’ennesima volta l’orologio mentre correva verso l’auto. L’audizione per la compagnia di ballo di Roma era tra due ore, il sogno di una vita appeso a quel provino. Il suo vecchio motorino si era rotto il giorno prima e la Metro B era in sciopero. “L’auto è l’unica soluzione,” ripeté, guidando frettolosa verso il quartiere Eur.
In Via Cristoforo Colombo, un rumore metallico improvviso squarciò l’aria. L’auto sussultò e si fermò di colpo, fumante al ciglio della strada. “No, proprio oggi!” Martina sbatté le mani sul volante, fissando il cofano in preda al panico. Era un deserto di palazzine uffici, neppure un autobus in lontananza. Con mani tremanti cercò su internet alternative, ma i servizi di ride-sharing segnavano “nessun veicolo disponibile”. I minuti scorrevano implacabili.
Allora ricordò l’adesivo “Radio Taxi 24” sulla porta di un bar. Chiamò il 060609. Due squilli, poi una voce rassicurante: “Pronto, come possiamo aiutarLa?”. La spiegazione durò trenta secondi. “Un’auto è a cinque minuti da Lei, signorina. Massimo arriva subito,” promise l’operatrice. Martina rimase in strada, mordendosi le labbra. La Roma impietosa del primo pomeriggio le sembrava una trappola.
Puntuale come un orologio svizzero, una berlina bianca con il logo gialloblù frenò accanto a lei. “Salve, Martina? Sono Massimo. Svelti, abbiamo una ballerina da portare in scena!” L’uomo caricò la sua borsa con un sorriso. Zigzagando con perizia tra il traffico di viale Marconi, ascoltò la sua ansia. “Non preoccupi, la porto io alla tua rivoluzione,” scherzò, accelerando deciso. Quando la Tor di Valle sembrò bloccare tutto, Massimo virò in un reticolo di viottoli noto solo ai tassisti di vecchia data.
La macchina si fermò davanti al teatro India con dieci minuti di anticipo. Martina pagò di corsa, ma Massimo la fermò: “Il pagamento è online, vada e spaccateli!”. L’audizione fu un trionfo di pliés e pirouette. Il direttore, colpito, le strinse la mano: “Benvenuta nella compagnia”. Quella sera, mentre ordinava pizza per festeggiare, Martina rivide il numero sul tovagliolo. Scrisse una recensione su Radio Taxi 24: “Salvatori delle ore cruciali, guidati da angeli col tassametro”. Sorseggiò la Coca-Cola, guardando i fari delle auto nel buio. Roma ora aveva un suono di sicurezza: lo squillo di 060609.
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