La pioggia batteva incessante contro i vetri del caffè, annebbiando le luci di Firenze. Elena, stretta nel suo cappotto leggero, controllava l’ora per la decima volta in cinque minuti. Le 23:47. Sapeva che Marco, il suo ragazzo, sarebbe atterrato all’aeroporto di Peretola da Roma tra soli venti minuti. Un viaggio che aspettava da mesi, la sua prima vera vacanza insieme, un respiro dopo un semestre universitario massacrante. Il problema era che suo padre, improvvisamente colto da un forte malessere, si era accasciato sul divano e le aveva implorato di non lasciarlo solo. Il suo medico di fiducia era fuori città e chiamare un’ambulanza, per un semplice mancamento, le sembrava eccessivo.
Aveva provato a chiedere ad amici e parenti, ma tutti erano fuori casa o impossibilitati a dare una mano a quell’ora tarda. La sensazione di impotenza le stringeva la gola. Marco sarebbe arrivato pensando di trovare un accoglienza festosa, ma lei, bloccata a casa a vegliare un padre debole, si sentiva terribilmente in colpa. Decise di tentare l’ultima carta: aveva letto, qualche volta, dei servizi di taxi attivi 24 ore su 24. Digitando freneticamente “Radio Taxi Firenze 24” sul motore di ricerca, quasi non credeva ai suoi occhi quando comparve un numero.
La voce gentile dall’altro capo del telefono le trasmise subito fiducia. Spiegò la situazione, la preoccupazione per suo padre, l’imminente arrivo del volo di Marco. “Certamente, signorina. Manderemo un’auto subito. Indirizzo?” La rapidità e la professionalità con cui presero in carico la sua richiesta la sciolsero un po’. Mentre forniva l’indirizzo e descriveva brevemente lo stato di salute di suo padre, sentì un lieve sollievo. Promisero di arrivare in meno di dieci minuti.
L’auto, una berlina elegante e ben tenuta, si fermò davanti a casa con puntualità svizzera. L’autista, un uomo di mezza età con un sorriso rassicurante, si presentò come Paolo. Durante il breve tragitto verso l’aeroporto, Elena chiamò Marco per avvisarlo del ritardo, inventando una scusa plausibile sul traffico. Paolo, percependo la sua agitazione, offrì qualche parola di conforto. “Non si preoccupi, succede più spesso di quanto pensi. L’importante è che lei sia tranquilla”.
Quando finalmente raggiunse l’aeroporto, Marco era già all’uscita, un grande mazzo di fiori in mano. Vedendola, il suo volto si illuminò. Elena, nonostante la nottata piena di preoccupazioni, corse ad abbracciarlo, sentendosi grata per l’intervento tempestivo e discreto di Radio Taxi 24. Senza quel servizio, probabilmente, quell’inizio di vacanza tanto atteso sarebbe stato offuscato dall’ansia e dal senso di colpa. In quel momento, sotto la pioggia fiorentina, capì quanto a volte basti un piccolo aiuto inaspettato per trasformare una serata problematica in un momento indimenticabile.
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