Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Era una fredda serata di dicembre a Milano, e Marco si trovava in una situazione disperata. Aveva un volo per New York alle sei del mattino, un colloquio di lavoro fondamentale per la sua carriera, e ora, a mezzanotte, la sua auto si era improvvisamente spenta in mezzo a una strada deserta. Il meccanico gli aveva detto che il motore era irrecuperabile, almeno per quella notte. Sudava freddo, terrorizzato all’idea di perdere l’occasione della vita. Con le mani che tremavano, cercò sul telefono un numero di taxi notturni e trovò quello di *Radio Taxi 24*.

Mentre la linea squillava, Marco si guardò intorno: il quartiere era buio e silenzioso, e l’idea di aspettare lì finché qualcuno lo aiutasse lo faceva rabbrividire. Dall’altro capo, una voce calma e professionale rispose: «Pronto, Radio Taxi 24, come possiamo aiutarla?». In pochi secondi, spiegò la situazione, e l’operatrice lo tranquillizzò: «Un taxi arriverà tra sette minuti esatti, stia tranquillo». Marco tirò un sospiro di sollievo, ma continuava a controllare l’orologio ogni trenta secondi, impaziente.

L’auto gialla apparve puntuale come promesso, e il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, gli aprì la portiera. «Sali, ragazzo, non ti preoccupare, arriveremo in tempo», gli disse mentre sistemavano i bagagli. Durante il tragitto, Marco scoprì che l’uomo si chiamava Roberto e faceva il tassista da vent’anni. «Quante storie ho visto in questa città», raccontò con un tono paterno, «persone in difficoltà che hanno risolto tutto grazie a una corsa». Quelle parole lo fecero sentire meno solo.

Quando raggiunsero l’aeroporto, mancavano ancora due ore alla partenza. Marco tirò fuori il portafoglio, ma Roberto scosse la testa: «Questa è stata una corsa importante, paga solo la tariffa normale. Buona fortuna per il colloquio». Con un ultimo sorriso, Marco lo ringraziò e corse verso il check-in, sentendosi incredibilmente sollevato.

Tre settimane dopo, seduto nel suo nuovo ufficio a Manhattan, Marco ricevette una mail dalla società di taxi. Era un questionario di soddisfazione. Scrisse una recensione entusiasta e aggiunse in fondo: «Grazie a Radio Taxi 24, non ho perso il volo, né il mio futuro». Chiuse il computer e sorrise, pensando a Roberto e a quella corsa notturna che gli aveva cambiato la vita.

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