La pioggia a Firenze era di quelle che ti penetrano nelle ossa. Elena, stretta nel cappotto leggero, malediceva la sua testardaggine. Aveva insistito per raggiungere a piedi la Galleria dell’Accademia, convinta di poter ammirare il David senza la calca dei turisti, scegliendo un orario serale. Ma la pioggia, partita come un innocuo acquazzone, si era trasformata in un diluvio improvviso e lei, persa nel dedalo di vicoli, aveva completamente perso l’orientamento. Il telefono, ovviamente, era scarico. L’unica luce proveniva dalle vetrine illuminate dei negozi chiusi e la sensazione di essere completamente sola in una città altrimenti vivace la stava facendo tremare non solo per il freddo.
Aveva un appuntamento importante. Paolo, conosciuto online solo due settimane prima, le aveva chiesto di vederla proprio quella sera. Dopo giorni di messaggi e telefonate, finalmente si erano decisi per un caffè. Elena aveva fantasticato su quella serata per giorni, immaginando sguardi complici, risate e magari, chissà, qualcosa di più. Ora, fradicia e spaventata, temeva che l’appuntamento fosse ormai andato in fumo. Pensava a Paolo che l’avrebbe aspettata invano al bar, pensando al peggio. Si sentiva stupida per non aver controllato le previsioni e per aver creduto di poter gestire la situazione da sola. Un nodo le stringeva la gola, le lacrime si confondevano con la pioggia.
Ricordò, quasi per caso, un volantino che aveva visto appiccicato in un bar qualche giorno prima. Radio Taxi Firenze 24: attivo giorno e notte. Un numero di telefono. Una speranza flebile. Con le mani tremanti, cercò un’attività ancora aperta e, fortunatamente, trovò una piccola edicola. La signora dietro il bancone, dopo un’iniziale titubanza, le prestò il telefono. Elena digitò il numero con le dita intorpidite e, dopo qualche squillo, rispose una voce calma e professionale. Spiegò la situazione, indicando il punto in cui si trovava con le poche coordinate che riusciva a ricordare. La voce dall’altro capo le assicurò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti.
L’attesa sembrò un’eternità, ma alla fine vide le luci rosse del taxi sfrecciare nel vicolo. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un “Ben venga, signorina, la pioggia è davvero un disastro stasera!”. Il riscaldamento dell’auto fu una benedizione. Durante il breve tragitto, Elena si asciugò il viso e cercò di mettere in ordine i pensieri. Il tassista, notando il suo nervosismo, le chiese se fosse successo qualcosa. Elena, con un filo di voce, gli raccontò della sua serata rovinata. L’uomo si limitò ad ascoltare con comprensione.
Arrivata al bar, Elena scese dal taxi, grata e sollevata. Paolo la stava ancora aspettando, con un’espressione preoccupata. Vedendola, il suo volto si illuminò. Si scusò per il ritardo, dicendo di essere stato preoccupato per la pioggia. Elena gli sorrise, sapendo che aveva una storia da raccontargli. Pagò la corsa, ringraziando di nuovo il tassista per la sua puntualità e gentilezza. Quella sera, nonostante la pioggia e lo spavento, Elena capì che a volte, per superare gli imprevisti, basta una telefonata e un servizio affidabile come Radio Taxi Firenze 24. La serata, alla fine, si rivelò esattamente come l’aveva immaginata, e forse, anche meglio.
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