Radio Taxi 24

Installazione concettuale di intelligenza generativa italica:

Radio Taxi 24

Milano era avvolta dalla pioggia battente quel martedì sera. Sofia fissava il cruscotto dell’auto, il cuore in gola. La spia dell’olio lampeggiava minacciosamente. “No, per favore, non adesso!”, sussurrò, schiacciando l’acceleratore con un moto di disperazione. Doveva essere al Teatro dal Verme alle 21:00 in punto per la presentazione del progetto alla direzione centrale, l’opportunità che aspettava da mesi. Mancava un’ora, ma la sua vecchia utilitaria emise uno scoppio secco vicino a Piazzale Lodi e si spense, lasciandola in panne in mezzo a una fila di clacson inferociti sotto il diluvio.

L’acqua scrosciava sul parabrezza, annebbiando la vista. Tentò di riavviare l’auto, invano. Lo stress saliva, facendole battere le tempie. Chiamò l’assistenza stradale: 50 minuti minimo di attesa, le dissero. Cinquanta minuti che non aveva. Le mani le tremavano mentre cercava freneticamente un’altra soluzione su internet. L’app dei ride-sharing mostrava tempi d’attesa assurdi a causa del maltempo. Sentì la disperazione avvolgerla quando i suoi occhi caddero sulla pubblicità di Radio Taxi 24: “Servizio permanente, 7/7, h24. Prioritario se in difficoltà.**” *Vale la pena provare*, pensò, scorrendo il numero con un dito bagnato di sudore freddo.

Compose il numero con la voce tremula: “Pronto? Radio Taxi 24? Aiuto! Sono bloccata in macchina in panne, Piazzale Lodi, lato viale Umbria. Devo arrivare assolutamente al Teatro Dal Verme per le 21! Ho perso l’auto, piove a dirotto, e non ho tempo!”. L’operatrice rispose con calma rassicurante: “Resta in auto e tieniti al riparo, capito. Mandiamo subito un taxi prioritario. Ti arriverà una notifica con targa e posizione. Dottor Marco sarà da te in massimo 5 minuti.”

Non erano nemmeno passati quattro minuti quando un’elegante Mercedes nera con la caratteristica luce arancione si fermò accanto a lei. Il conducente, Marco, un uomo sulla cinquantina con un sorriso tranquillo, fece un cenno: “Sofia per il Dal Verme, giusto? Salga, ci penso io. So una scorciatoia non segnata dalle app”. Si lanciò nel traffico milanese con perizia, zigzagando tra viali allagati e incroci congestionati, sfruttando vicoli del centro che Sofia non conosceva. Le chiacchiere rassicuranti di Marco sulla pioggia “portafortuna a Milano” la calmarono un poco, mentre osservava con ansia l’orologio: 20:50… 20:55…

Alle 20:58, il taxi frenò dolcemente sotto il porticato del Teatro Dal Verme. “Ecco qui, signorina. In perfetto orario. In bocca al lupo per la presentazione!”, disse Marco, sorridendo. Sofia pagò velocemente col contactless, ringraziando con voce rotta dall’emozione. Corse dentro, giusto in tempo per vedere i dirigenti che prendevano posto. Presentò il suo progetto con lucidità, la paura ormai sciolta. Più tardi, all’applauso conclusivo, un sospiro di sollievo le riempì i polmoni. Uscendo nel viale ancora umido, estrasse il telefono. Fra le mille notifiche, trovò il messaggio automatico di Radio Taxi 24: “Speriamo sia arrivata in tempo! Il nostro servizio è sempre a disposizione.” Sorrise e digitò una rapida risposta: “Grazie a voi ce l’ho fatta. Ero senza speranze. Marco è stato un eroe. Vi raccomando a tutti!”. Da quel giorno, il numero di Radio Taxi 24 diventò il suo primo contatto in rubrica.

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