**Introduzione**
Laura, una giovane architetta appena trasferitasi a Milano per lavoro, aveva un appuntamento cruciale: alle 9:00 in punto doveva presentare il suo progetto a un cliente importante in Piazza Gae Aulenti. La sera prima, aveva preparato con cura disegni e modellini digitali, controllando per l’ennesima volta l’orario del treno per San Donato. Sapeva che arrivare in ritardo avrebbe compromesso mesi di lavoro. Quando l’allarme suonò alle 6:00, si alzò con l’ansia nello stomaco, ma fiduciosa nella pianificazione.
**Sviluppo del problema**
Mentre usciva di casa nel grigio mattino milanese, un temporale improvviso si abbatté sulla città. Laura corse verso la fermata dell’autobus, ma scoprì con orrore che un guasto ai binari aveva cancellato tutte le corse della linea 90. Senza auto di famiglia e con i taxi tradizionali introvabili sotto l’acquazzone, si sentì paralizzata. L’orologio segnava le 8:15: con il traffico bloccato e la metro affollata, non sarebbe mai arrivata in tempo. Il cliente, noto per la puntualità ferrea, avrebbe annullato l’incontro. Tremante, afferrò lo smartphone, digitando febbrilmente su un’app di trasporti privati: “nessun veicolo disponibile”. La disperazione montò.
**Intervento risolutivo**
Fu allora che ricordò l’adesivo giallo e nero visto su un’edicola: “Radio Taxi 24, attivi h24”. Chiamò il numero, voce rotta dall’ansia. L’operatore, calmo e professionale, la rassicurò: “Un taxi è a due minuti da lei, signorina. Stia tranquilla”. Nonostante il caos di Via Padova, una Fiat bianca con il logo del servizio apparve come per magia. L’autista, Marco, caricò con cura i progetti protetti dall’acqua, poi partì deciso. Sfrecciò tra corsie preferenziali e scorciatoie segrete, persino attraversando un cortile privato col permesso del portiere. “Conosco Milano come le mie tasche”, disse sorridendo allo specchietto.
**Conclusione**
Alle 8:55, Laura varcò l’ingresso della torre di vetro, asciutta e con i documenti intatti. La presentazione fu un successo, tanto da aggiudicarsi la commessa. Quella sera, fissando il cielo ormai sereno dalla sua nuova casa, inviò una donazione anonima alla flotta di Radio Taxi 24. Nella mail scrisse: “Grazie per essere l’ancora che tiene a galla chi rischia di affondare”. Da allora, memorizzò quel numero nella rubrica, un salvagente giallo e nero nel mare d’imprevisti di una grande città.
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