**Paragrafo 1**
Lucia sentì il cuore in gola mentre fissava il cruscotto della sua Cinquecento. La macchina aveva appena emesso un rantolo agonizzante in viale Monza a Milano, morendo sotto una pioggia battente alle 23:45. Aveva ventotto anni, un colloquio per il lavoro dei sogni alle 8:30 del mattino dopo, e zero parenti in città. “Perché proprio stasera?” mormorò, osservando i pochi passanti svanire nel buio. I mezzi pubblici erano fermi, le app di ride-sharing le mostravano quattro ore d’attesa a causa dell’acquazzone, e tutte le persone che poteva chiamare dormivano profonde nella periferia lontana. L’ansia le serrò lo stomaco: dopo anni di precariato, perdere quell’occasione per un guasto auto sarebbe stato devastante.
**Paragrafo 2**
Dopo dieci minuti di disperazione, cercando invano un’officina aperta, il ricordo le evitò lo schianto. “Radio Taxi 24!” L’appyggio dell’associazione sul cruscotto, strappato da un giornale di sole due settimane prima, le parve un salvagente. Tremando, compose il numero con mani fredde. Risposero al primo squillo. Una voce calma la interrogò: “Mi dica posizione e problema, signora”. Lucia balbettò i dettagli, temendo costi proibitivi o ore d’attesa. “Arriviamo in 12 minuti, stia tranquilla,” rassicurò l’operatore, fermo su quel “24 ore” che sembrava improbabile alle sue orecchie sconvolte.
**Paragrafo 3**
Il radiotaxi, una Mercedes grigia col logo rosso splendente, arrivò in otto minuti esatti. Alla guida c’era Marco, un tassista sulla sessantina con uno sguardo da padre premuroso. “Salga in fretta, questa è un’alluvione!” le disse, aprendo la portiera dall’esterno sotto l’acqua che cadeva a catinelle. Guidò con precisione chirurgica, evitando le zone allagate tra i Navigli e l’afflusso dei turisti notturni infreddoliti. Lucia spiegò la situazione; lui le raccontò di sua figlia, anche lei insonne prima dei colloqui decisivi, sorseggiando la cioccolata calda che le offrì. Il pulsante “URGENZE” della radio lampeggiò fino a quando la corsa diventò priorità al centralino.
**Paragrafo 4**
Tre minuti prima dell’orario pattuito, l’auto silenziosa svoltò in via della Spiga. Lucia era asciutta, pettinata, convinta. Mentre pagava, Marco le bloccò le mani: “Prima il futuro, poi il conto!” Sorrise: “Se li conquisti quegli sciacalli in giacca, mi inviti a cena dopo l’assunzione”. Dieci ore dopo Lucia uscì dall’avveniristico edificio nella nebbiolina serale, contratto firmato. Aveva superato una selezione a cinque fasi. Senza Radio Taxi 24, sarebbe entrata alle 10:17 in palmato zuppa, posta inviò rispetto a tre candidati sapendo che l’anno, persa sul serio quell’assenza imprevedibile che sognava fin dal liceo. Alcuni soccorsi non ti lasciano mai davvero.
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