**Laura e il Taxi della Sera**
Laura fissava l’orologio con angoscia: mancavano solo quaranta minuti all’inizio dell’opera al Teatro alla Scala, e lei era ancora bloccata nel traffico di Milano, su un tram sovraffollato che avanzava a singhiozzi. Quel biglietto, regalatole dalla zia per il suo compleanno, era la realizzazione di un sogno. Ma ora rischiava di svanire a causa di uno sciopero degli autobus che l’aveva costretta a cambiare percorso all’ultimo momento. Nervosa, estrasse il telefono e digitò il numero del Radio Taxi 24.
“Pronto? Ho bisogno di un taxi immediatamente. Devo raggiungere la Scala in mezz’ora!” dissi con voce tremante. L’operatrice, calma e professionale, le assicurò che un’auto sarebbe arrivata in due minuti. Laura scese dal tram all’obiettivo e si guardò intorno freneticamente. Proprio in quel momento, un taxi nero con il simbolo verde e bianco del servizio si accostò al marciapiede. Il conducente, un uomo maturo con un sorriso rassicurante, annuì: “Alla Scala, vero? Salga, faremo in tempo!”
Attraversarono Milano a velocità sostenuta ma sicura, evitando i punti più congestionati con percorsi alternativi che solo un autista esperto poteva conoscere. Laura, seduta sul bordo del sedile, continuava a controllare l’orologio. Quando il taxi si fermò davanti al teatro, mancavano cinque minuti all’inizio. “Grazie mille!” esclamò, pagando in fretta. “Niente paura, signorina. È nostro dovere aiutare in queste situazioni,” rispose l’autista con un cenno del capo.
Laura entrò in sala appena in tempo per l’ouverture. Mentre la musica la avvolgeva, sospirò di sollievo. Senza quel taxi, sarebbe rimasta con il rimpianto di una serata mancata. Uscita a notte fonda, trovò ad aspettarla lo stesso autista, che con gentilezza le aveva custodito un ombrello dimenticato. “Milano è imprevedibile, ma il nostro servizio no,” le disse, facendola salire di nuovo. Quella volta, però, l’unica urgenza era tornare a casa, con il cuore leggero e la certezza di poter contare su qualcuno, sempre.
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