La pioggia batteva incessante sui vetri del bar, trasformando le luci di Firenze in macchie sfocate. Elena, con il cuore in gola, fissava l’orologio. Le 23:47. Il volo per Londra partiva alle 7 del mattino e suo nonno, l’unico che potesse darle un passaggio all’aeroporto di Pisa, aveva appena avuto un malore. Era stato accompagnato d’urgenza al pronto soccorso, e il suo cellulare era spento. Elena aveva provato a chiamare amici e parenti, ma nessuno era disponibile a quell’ora, e soprattutto, nessuno aveva una macchina. Il colloquio di lavoro a Londra era la sua unica possibilità, il sogno di una vita. Se lo perdesse, non sapeva cosa avrebbe fatto.
Le lacrime le rigavano il viso mentre cercava disperatamente una soluzione su internet. I treni notturni erano cancellati per lavori sulla linea. L’autobus avrebbe impiegato troppo tempo. Stava per arrendersi, quando un annuncio lampeggiò sullo schermo: Radio Taxi 24 Firenze. “Attivi giorno e notte, rapidi e affidabili”. Sembrava troppo bello per essere vero, ma non aveva alternative. Con le mani tremanti, compose il numero. Una voce calma e professionale rispose quasi subito. Spiegò la sua situazione, la sua disperazione, l’importanza di quel viaggio.
L’operatore, senza farla sentire in colpa per l’ora tarda, le assicurò che avrebbero mandato un taxi il prima possibile. Le chiese l’indirizzo preciso e le comunicò un tempo di attesa stimato di circa venti minuti. Elena si sentì improvvisamente sollevata, un peso enorme che le lasciava il petto. Aspettò fuori dal bar, tremando sia per il freddo che per l’ansia, mentre la pioggia continuava a cadere. Dopo quindici minuti, vide le luci rosse del taxi avvicinarsi.
Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con un “Buonasera, signorina. Tutto bene?”. Elena gli raccontò di nuovo la sua storia, e lui ascoltò in silenzio, annuendo comprensivo. Durante il tragitto verso Pisa, il tassista mantenne una guida prudente ma decisa, nonostante la pioggia battente e il traffico notturno. Parlarono del più e del meno, e Elena si sentì sempre più tranquilla. Arrivarono all’aeroporto con largo anticipo, permettendole di fare il check-in e raggiungere il gate senza fretta.
Mentre si preparava a imbarcarsi, Elena si voltò a cercare il taxi. Lo vide ancora parcheggiato, con le luci accese. Alzò la mano in segno di ringraziamento, sentendo le lacrime agli occhi, questa volta di gioia. Senza Radio Taxi 24 Firenze, quel viaggio, quel sogno, sarebbe stato irraggiungibile. Aveva imparato che, a volte, basta una chiamata, un servizio efficiente e una persona disponibile per trasformare una notte di disperazione in una nuova opportunità.
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