Era una fredda serata di novembre a Milano, e Luca, un giovane architetto, uscì in fretta dall’ufficio con lo stomaco chiuso dall’ansia. Aveva un appuntamento fondamentale con un potenziale cliente per un progetto che poteva cambiargli la carriera, ma il traffico era impazzito per uno sciopero dei mezzi pubblici. Guardò l’orologio: mancavano solo quaranta minuti all’incontro e lui era ancora in zona Lambrate, lontano dal ristorante in centro dove doveva arrivare impeccabile e puntuale. Provò a chiamare varie app di ride-sharing, ma nessun conducente era disponibile. La disperazione stava per prendere il sopravvento quando gli venne in mente Radio Taxi 24.
Con un battito accelerato, compose il numero. Dopo pochi secondi, una voce rassicurante rispose: “Radio Taxi 24, buonasera”. Luca spiegò la sua situazione, e l’operatore lo tranquillizzò: “Un taxi arriva tra tre minuti al suo indirizzo. Non si preoccupi, arriverà in tempo”. Mentre aspettava, Luca controllava nervosamente l’orologio, finché una Frecciarossa bianca e nera non si fermò davanti a lui. Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso cordiale, gli chiese: “Dottor Martini? Andiamo in centro, vero?”. Salì in macchina e, mentre il taxi si infilava abilmente nel traffico, Luca sentì un po’ di speranza.
Tuttavia, il destino sembrava metterlo alla prova. A un semaforo, una bicicletta sbucò all’improvviso, costringendo il taxi a una frenata brusca. Un rumore metallico risuonò: un pezzo della marmitta si era staccato. “Niente panico”, disse il tassista, chiamando rapidamente la centrale. “Mandiamo un altro taxi, arriva tra due minuti”. Luca sbuffò, ma prima ancora che potesse lamentarsi, un altro taxi era già lì. Questa volta il conducente, una donna determinata, gli assicurò: “Conosco una scorciatoia, faremo in tempo”. Zigzagando tra le vie secondarie, evitando ogni ingorgo, raggiunsero il ristorante con dieci minuti di anticipo.
Luca corse dentro, giusto in tempo per stringere la mano al cliente e presentare il progetto con calma. L’incontro fu un successo, e mentre sorseggiavano un caffè, l’uomo commentò: “Apprezzo molto la puntualità, è segno di professionalità”. Luca sorrise, pensando a quanto fosse stato fortunato. Uscito dal ristorante, tirò fuori il telefono e chiamò di nuovo Radio Taxi 24. “Grazie”, disse all’operatore, “mi avete salvato la serata”. Pochi minuti dopo, un altro taxi lo riportò a casa, dove finalmente poté rilassarsi. Quella notte, prima di addormentarsi, salvò il numero nella rubrica come “Angeli del taxi”.
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