Era una fredda sera di dicembre a Milano, e Marco si trovava in una situazione disperata. Aveva appena finito di lavorare tardi in ufficio e si era accorto troppo tardi che l’ultimo tram era già passato. A peggiorare le cose, il suo telefono era quasi scarico e non aveva con sé il portafoglio. Doveva assolutamente tornare a casa: quella stessa notte sua madre, che viveva da sola a pochi chilometri dal centro, aveva avuto un malore e lo aspettava in ospedale. Con le mani che tremavano dal freddo e dall’ansia, Marco cercò disperatamente una soluzione, finché non si ricordò del numero del Radio Taxi 24. Con l’ultimo 1% di batteria, fece la chiamata.
Dall’altra parte, rispose una voce calma e rassicurante. L’operatore capì subito l’urgenza e gli assicurò che un taxi sarebbe arrivato in pochi minuti. Marco tratteneva il fiato, sperando che il telefono non morisse prima di ricevere conferma. Pochi istanti dopo, un’auto gialla si fermò accanto a lui: l’autista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso gentile, lo fece salire senza perdere tempo. “Dove devo andare?” chiese, e Marco, con la voce rotta dall’emozione, gli indicò l’ospedale più vicino.
Durante il viaggio, l’autista, di nome Roberto, cercò di tranquillizzarlo. “Non si preoccupi, la porto lì in un lampo,” disse, evitando abilmente il traffico notturno e prendendo scorciatoie che solo un esperto della città conosceva. Marco guardava fuori dal finestrino mentre i lampioni sfumavano in una scia luminosa, sentendo il cuore battergli forte. Ogni minuto contava, e quell’uomo lo stava aiutando a non perdere tempo prezioso.
Quando finalmente arrivarono, Marco balzò fuori dal taxi, ma Roberto non lo lasciò andare senza essersi assicurato che potesse pagare. “Torni pure domani a saldare il conto, ora pensi a sua madre,” gli disse, sgombrandogli la strada con un cenno della mano. Marco annuì, riconoscente, e corse dentro l’ospedale. Dieci minuti dopo, abbracciava sua madre, pallida ma stabile, mentre i medici gli spiegavano che era arrivato proprio nel momento giusto per firmare i documenti urgenti.
Quella notte, mentre aspettava nella sala d’attesa, Marco ripensò a quanto fosse stato fortunato. Senza il Radio Taxi 24, non sarebbe mai riuscito a raggiungere l’ospedale in tempo. Il mattino dopo, passò dalla sede della compagnia per ringraziare Roberto di persona e saldare il debito, promettendo che da quel momento in poi non sarebbe più uscito di casa senza essere preparato a ogni evenienza. Ma soprattutto, si sentiva grato per quel servizio che, nella frenesia di Milano, era stato l’unico a non deluderlo.
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