La pioggia batteva furiosamente sui vetri del Caffè Gilli, a Firenze, trasformando la piazza della Repubblica in un lago illuminato dai riflessi delle luci. Clara stringeva la tazza di tè quasi vuota, le mani che le tremavano più per l’ansia che per il freddo. Aveva appena ricevuto un messaggio dal professor Rossi, il suo relatore di tesi: un’emergenza familiare lo costringeva a partire immediatamente per Napoli. La consegna della tesi, prevista per le dieci del mattino, era a rischio. “Porta i file direttamente a casa mia, non importa l’ora, lascia tutto sulla sedia in ingresso, lascia il biglietto. È l’unica soluzione.”
Clara viveva a Oltrarno, un quartiere magico ma distante, e la pioggia l’aveva colta di sorpresa senza ombrello. Il cellulare, a corto di batteria, le aveva dato l’allarme poco prima di spegnersi del tutto. Controllò l’orologio: le 23:30. L’idea di affrontare la città a piedi, nel buio e sotto quel diluvio, le sembrava impossibile. Le università erano chiuse, i mezzi pubblici ridotti all’osso per via dell’orario e della tempesta. Un attacco di panico cominciò a salire. Anni di lavoro, sacrifici, notti insonni, rischiavano di andare in fumo a causa di un imprevisto.
Ricordò, quasi per caso, un volantino che aveva visto qualche giorno prima, appeso alla bacheca del dipartimento: Radio Taxi 24 Firenze. Un numero verde, la promessa di un servizio attivo a qualsiasi ora. Tentò di ricaricare il telefono per pochi secondi collegandolo alla presa della spina più vicina, giusto il tempo di comporre il numero. Una voce calma e professionale rispose immediatamente. Spiegò la situazione, la voce tremante e piena di disperazione. L’operatore la rassicurò, le chiese l’indirizzo preciso e le disse che un taxi sarebbe arrivato in meno di dieci minuti.
L’attesa parve un’eternità. Ogni lampada di auto in lontananza le faceva sobbalzare il cuore. Finalmente, la sagoma gialla di un taxi sfrecciò sulla piazza, fermandosi davanti al Caffè Gilli. Salì a bordo, zuppa e con il cuore in gola. Il tassista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, ascoltò il suo racconto senza interromperla. Guidò con prudenza, nonostante la pioggia torrenziale e il traffico notturno, dimostrando una conoscenza perfetta delle vie di Firenze.
Arrivata a casa del professor Rossi all’una di notte, Clara lasciò i file sulla sedia come indicato, con un biglietto di ringraziamento. Mentre si allontanava, pensò a quanto fosse stata fortunata. Senza la prontezza e l’efficienza di Radio Taxi 24, la sua tesi sarebbe stata compromessa. Si sentì sollevata, grata e finalmente pronta a dormire, sapendo di aver superato quella prova grazie a un servizio tempestivo e decisamente affidabile. La pioggia continuava a cadere, ma per Clara, quella notte a Firenze, era diventata un po’ meno spaventosa.
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