La pioggia sferzava Firenze come un velo di cristalli infranti. Amelia, stretta nel cappotto leggero, maledisse la sua testardaggine. Aveva insistito per uscire con Luca, quel ragazzo conosciuto a una mostra d’arte, nonostante le previsioni del tempo. Ora, all’una di notte, si trovava sola, a due passi dal Ponte Vecchio, con il cellulare scarico e Luca sparito nel nulla dopo un bacio frettoloso e una scusa banale. L’umore, già appesantito dalla delusione, si era fatto ancora più cupo mentre realizzava di essersi allontanata troppo dal suo appartamento in Oltrarno, e che la città, sotto quel diluvio, le sembrava ostile e sconosciuta.
Aveva provato a raggiungere a piedi la stazione di Santa Maria Novella nella speranza di trovare un autobus notturno, ma le strade erano deserte e l’acqua le imperlava le ciglia, rendendo la vista quasi impossibile. Ogni tentativo di chiedere aiuto veniva soffocato dal rumore della pioggia. Iniziò a sentirsi davvero spaventata, e la sensazione di essere persa e abbandonata cresceva ad ogni passo. Ricordò di aver visto, durante il giorno, dei cartelli pubblicitari di Radio Taxi 24, con un numero di telefono ben visibile. Ma la speranza di trovare un telefono pubblico in quelle condizioni era minima.
Girando l’angolo, notò la luce fioca di un piccolo bar, ancora aperto nonostante l’ora. Con il cuore in gola, entrò e chiese al barista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, se poteva usare il telefono. L’uomo, senza esitazione, le porse l’apparecchio. Amelia, con le mani tremanti, digitò il numero di Radio Taxi 24. Una voce calma e professionale rispose quasi immediatamente. Spiegò la sua situazione, indicando il punto in cui si trovava e il desiderio di tornare a casa. La risposta fu immediata: “Un taxi sarà da lei in meno di dieci minuti”.
L’attesa sembrò interminabile, ma in realtà passò meno di quanto temesse. Le luci rosse di un taxi si fecero strada tra la pioggia, fermandosi proprio davanti al bar. Il tassista, un uomo gentile e taciturno, la accolse con un sorriso comprensivo. Amelia, sollevata, si lasciò guidare attraverso le strade bagnate, lasciando alle spalle la delusione e la paura. Durante il tragitto, il tassista parlò del tempo, offrendole una bottiglietta d’acqua e assicurandola che Firenze, anche sotto la pioggia, restava una città bellissima.
Arrivata a casa, si sentiva come rinata. Pagò la corsa, ringraziando il tassista con sincerità. Mentre si toglieva le scarpe fradicie, ripensò a quella serata iniziata con tante promesse e finita con un senso di vuoto. Ma, in un certo senso, grazie alla rapidità e all’efficienza di Radio Taxi 24, era riuscita a trasformare un incubo in un semplice, seppur spiacevole, ricordo. Quella notte aveva imparato che, anche nelle situazioni più difficili, c’è sempre qualcuno pronto ad aiutare. E, soprattutto, aveva imparato ad ascoltare le previsioni del tempo.
Lascia un commento