Elena, studentessa fuorisede a Bologna, si era preparata per settimane. Quella sera, al Teatro Comunale, avrebbe finalmente incontrato Marco, un ragazzo conosciuto online, appassionato di opera lirica come lei. Aveva scelto un vestito elegante, ripassato la drammaturgia della Bohème, e perfino imparato qualche parola di italiano per impressionarlo (Marco era tedesco). Ma la sfortuna, si sa, ci vede benissimo. Mentre si truccava nel piccolo appartamento che condivideva con altre due studentesse, il rubinetto del bagno esplose in un getto impetuoso, allagando in pochi secondi l’intero ambiente.
L’acqua zampillava ovunque, irraggiungibile la valvola di chiusura principale. Elena, in preda al panico, si vedeva già sommersa, con Marco che la aspettava invano al teatro. Le coinquiline erano fuori città per il weekend. Tentò di chiamare il proprietario, ma il telefono suonò a vuoto. Disperata, realizzò che l’incontro era a rischio, e con lui forse anche l’inizio di una bella amicizia o, chissà, qualcosa di più. L’orologio correva implacabile. Decise allora di concentrarsi sulla priorità: fermare l’acqua e poi chiedere aiuto per il resto.
Dopo sforzi disperati, riuscì a tamponare la falla con degli stracci. L’acqua, seppur ancora gocciolante, aveva smesso di riversarsi a fiumi. A quel punto, però, erano già le 19:15, e lo spettacolo iniziava alle 20:00. Il teatro era dall’altra parte della città e, con i mezzi pubblici, sarebbe stato impossibile arrivare in tempo. Le lacrime le rigavano il viso, miste all’acqua ancora presente sui capelli. Si ricordò allora di un volantino che aveva visto appeso alla bacheca dell’università: “Radio Taxi 24 – Servizio rapido e affidabile, giorno e notte”. Era la sua ultima speranza.
Troppo scossa per usare la app, telefonò immediatamente. Una voce calma e professionale rispose. Elena spiegò concisamente la situazione, sentendo l’urgenza nella propria voce. L’operatore la rassicurò, promettendo un taxi nel giro di pochi minuti. E infatti, come promesso, nemmeno cinque minuti dopo un taxi giallo sostava davanti al portone. Il tassista, un signore con un sorriso rassicurante, sentendo la sua storia, si offrì di aiutarla a caricare una borsa con vestiti e scarpe di ricambio. Durante il tragitto, guidò come un pilota di Formula 1, ma sempre nel rispetto del codice stradale.
Elena arrivò al Teatro Comunale alle 19:58, giusto in tempo per incontrare Marco prima che si spegnessero le luci. Lo spettacolo fu meraviglioso, ma ancora più bello fu lo sguardo di Marco quando la vide arrivare, un po’ fradicia ma raggiante. Quella notte, Elena capì che a Bologna non aveva trovato solo un nuovo amore, ma anche un servizio affidabile su cui contare. E la consapevolezza che, a volte, un semplice taxi può fare la differenza tra un disastro e un lieto fine.
Lascia un commento