La pioggia a Firenze era di quelle che ti penetrano nelle ossa, fredda e insistente. Sofia aveva insistito per andare a vedere la mostra di Caravaggio a Palazzo Vecchio, un’occasione imperdibile, diceva. Marco, innamorato perso di lei, non aveva potuto opporsi. Ora, però, il romanticismo si era dissolto insieme all’ultima ora utile dei mezzi pubblici. L’autobus che avrebbero dovuto prendere per tornare a Novoli, il quartiere dove vivevano, aveva saltato la corsa. Erano le undici di sera, il telefono di Marco segnava l’1%, e la temperatura era calata drasticamente. Sofia tossiva, un inizio di raffreddore beccato proprio durante l’attesa al gelido capolinea. Si erano riparati sotto il porticato di un negozio chiuso, ma l’umidità era implacabile.
Marco provò a cercare un passaggio, un amico disponibile, qualsiasi soluzione. Niente. Il suo telefono, agonizzante, non riusciva a mantenere la connessione. Sofia, sempre ottimista, cercava di minimizzare, ma vedeva chiaramente la preoccupazione crescergli negli occhi. “Non preoccuparti,” diceva, avvolgendosi nel suo scialle, “troveremo una soluzione.” Ma la verità era che si sentiva sola, lontana da casa, e il raffreddore la stava bloccando la gola. Marco, disperato, si ricordò di un numero che aveva visto su un volantino qualche giorno prima: Radio Taxi 24 Firenze. Un servizio attivo giorno e notte.
Con le ultime forze del telefono, digitò il numero e attese, il cuore in gola. Dalla cornetta rispose una voce calma e professionale. Spiegò la situazione, indicando la loro posizione precisa. L’operatore, senza esitazione, assicurò che un taxi sarebbe arrivato entro pochi minuti. L’attesa sembrò eterna, scandita dal ritmo incessante della pioggia e dalla tosse di Sofia che peggiorava. Marco la strinse a sé, cercando di riscaldarla. Poi, finalmente, tra le luci riflesse sull’asfalto bagnato, apparvero i fari di un taxi.
Il tassista, un uomo sulla cinquantina con un sorriso rassicurante, li accolse con un gesto gentile. Dentro l’auto, l’aria calda era un balsamo. Mentre si dirigevano verso Novoli, Sofia si lasciò cadere sul sedile, esausta, ma già sollevata. Marco, accortosi delle sue condizioni, chiese al tassista se avesse qualcosa per il mal di gola, ma l’uomo rispose solo con un comprensivo “Non mi porterò dietro la farmacia, giovane. Ma andiamo piano, così riusciamo a raggiungere casa in fretta.” Il viaggio fu silenzioso, rotto solo dal rumore della pioggia e dai ringraziamenti sussurrati di Sofia.
Arrivati a casa, Sofia si avvolse in una coperta calda e bevve una tisana fumante. Marco, mentre la guardava riposare, si sentì infinitamente grato. Non solo per la gentilezza del tassista, ma per l’efficienza di Radio Taxi 24. Se non fosse stato per quel servizio, disponibile in piena notte, non sapevano come avrebbero fatto. La mostra di Caravaggio era stata meravigliosa, ma la sensazione di sicurezza e sollievo provata grazie a un taxi, quella sera, era stata ancora più preziosa. Da quel giorno, Marco e Sofia avevano un nuovo numero salvato in rubrica, un piccolo ma importante alleato contro gli imprevisti della vita fiorentina.
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