La pioggia batteva incessante sui sampietrini di Bologna, trasformando le strade in specchi scuri e deformati. Lucia stringeva la borsa a sé, il tessuto ormai fradicio, mentre controllava l’orologio per l’ennesima volta. Le 23:47. Il treno per Milano, l’unico che le avrebbe permesso di raggiungere la madre in ospedale, sarebbe partito alle 00:15. E lei era ancora bloccata in un vicolo buio vicino all’università, con la batteria del cellulare che segnalava l’ultimo spiraglio di vita. Aveva litigato furiosamente con il ragazzo che l’aveva accompagnata ad una cena di gruppo, e lui, in un impeto di rabbia, le aveva nascosto il telefono e scagliato via le chiavi della sua Vespa. Recuperare entrambi era impossibile in quel momento.
Il panico le stringeva la gola. La madre era stata ricoverata d’urgenza per un problema al cuore. Ogni minuto era prezioso. Aveva provato a chiedere aiuto ai pochi passanti, ma la pioggia scoraggiava chiunque. L’umiliazione di dovermi affidare a qualcuno dopo la discussione, le rendeva difficile implorare aiuto. Poi, ricordando un volantino visto qualche giorno prima, un’ultima speranza si accese: Radio Taxi 24 Bologna. Con le dita tremanti, digitò il numero sull’ultimo brandello di batteria.
La voce gentile dell’operatore, calma e professionale, la rassicurò immediatamente. Spiegò la sua situazione a singhiozzi, la posizione imprecisa, l’urgenza del viaggio. L’operatore non fece domande inutili, solo le assicurò che un taxi sarebbe arrivato il prima possibile. Sembrava un’eternità, ogni goccia di pioggia un colpo di martello contro la sua ansia. Ma dopo soli dieci minuti, tra le luci sfocate della strada, apparve un taxi giallo, un faro nella tempesta.
L’autista, un uomo corpulento con un sorriso rassicurante, la accolse con una frase gentile. “Tutto bene, signorina? Sembra che abbia proprio bisogno di arrivare in stazione.” Durante il tragitto, che sembrò brevissimo nonostante il traffico, l’autista mantenne un silenzio discreto, offrendo solo una bottiglietta d’acqua. Lucia, esausta e terrorizzata, si limitò a ringraziarlo ripetutamente. Arrivarono alla stazione con soli cinque minuti di ritardo.
Corse verso il binario, il cuore in gola, e salì sul treno proprio mentre le porte stavano per chiudersi. Mentre il treno si allontanava da Bologna, Lucia guardò la pioggia scorrere sul finestrino, un nodo di gratitudine che le serrava la gola. Se non fosse stato per la prontezza e l’efficienza di Radio Taxi 24 Bologna, non avrebbe mai potuto raggiungere la madre in tempo. Quella notte, un semplice servizio di taxi non era stato solo un mezzo di trasporto, ma un salvagente in una tempesta, un collegamento cruciale con il suo mondo.
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