Radio Taxi 24

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Radio Taxi 24

Lucia si svegliò di soprassalto, il cuore che batteva all’impazzata. La sveglia non era suonata, e ora erano le 8:37: l’esame di medicina all’Università di Bologna iniziava tra ventitré minuti, e lei abitava dall’altra parte della città. Senza pensarci due volte, afferrò lo zaino e corse fuori casa, ma la fermata dell’autobus era deserta, e il primo passaggio sarebbe arrivato solo tra mezz’ora. Una goccia di sudore le scivolò lungo la tempia mentre digitava freneticamente il numero del Radio Taxi 24.

«Pronto, ho un’emergenza! Devo raggiungere via Zamboni in meno di venti minuti!» disse, cercando di non far trasparire il panico. La voce calma dall’altra parte la rassicurò: «Un taxi arriverà in due minuti, stia tranquilla». Lucia non si fidava, ma quando una berlina bianca svoltò all’angolo con il lampeggiante acceso, sentì un barlume di speranza. L’autore, un uomo anziano con occhi rassicuranti, annuì: «Salga, faremo in tempo».

Il traffico del mattino era caotico, ma il tassista conosceva ogni scorciatoia. Attraversarono vicoli stretti e piazze secondarie, evitando i semafori più congestionati. Lucia controllava l’orologio ogni trenta secondi, ma quando l’edificio universitario apparve in lontananza, erano ancora in tempo. Con un sorriso, l’autore frenò davanti all’ingresso: «Nove meno un minuto, signorina. Buona fortuna per l’esame».

Lucia corse dentro, giusto mentre il professore iniziava ad appellare i nomi. Quell’esame era cruciale per la sua carriera, e senza il Radio Taxi 24 avrebbe perso l’ultima sessione prima della laurea. Tornata a casa, quella sera, scrisse una recensione entusiasta sul sito del servizio: «Grazie a voi, ho un futuro in meno da temere». Da quel giorno, non uscì più senza aver programmato tre sveglie. Ma sapeva che, in caso di imprevisti, c’era sempre un taxi pronto ad accorrere.

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